I numeri di questo primo terzo della stagione evidenziano i pregi e difetti degli uomini di Piero Braglia
Dodici punti raccolti in 12 partite stagionali, 12 gol fatti e 12 gol subiti. Sono questi i numeri del primo terzo di stagione del Cosenza 2019/2020. Le aspettative d’inizio stagione erano ben diverse, ma alla luce del mercato estivo era preventivabile una partenza ad handicap per la squadra di Braglia. Ma questo avvio di stagione ha fatto comunque emergere alcuni pregi e alcuni difetti dei rossoblu.
Tra le cose positive da segnalare, c’è l’atteggiamento dei leader da Bruccini a Sciaudone passando per Idda e Legittimo: sono le certezze di questo gruppo. Nella gara contro il Trapani si è finalmente visto tutto il potenziale di Nicholas Pierini, se il ragazzo arrivato dal Sassuolo riuscirà a trovare continuità sarà lui a trascinare la squadra nei momenti di difficoltà.
Ma il migliore di questo primo terzo di campionato è stato sicuramente Pietro Perina, l’ottimo stato di forma del portiere pugliese, ha permesso ai rossoblu di portare a casa punti pesanti. Le prestazioni di Perina fanno emergere anche l’altro lato della medaglia: un Cosenza che sembra aver perso la solidità difensiva dello scorso anno. Con l’addio di Dermaku, Braglia non ha ancora trovato un leader difensivo. I 12 gol subiti in 12 partite sono la controprova che c’è qualcosa da migliorare.
Al momento Greco e Monaco stanno deludendo le attese, dei nuovi innesti solo Carretta e Riviere sembrano esser entrati a pieno regime nello scacchiere di Braglia, mentre Schiavi, Broh e Machach sembrano quasi oggetti misteriosi. La pausa arriva forse nel momento migliore, con una squadra che sembra finalmente in ripresa rispetto le prime uscite ma con la consapevolezza che c’è ancora tanto da lavorare per migliorare quanto di buono visto nella passata stagione.