Già pochi minuti dopo la sconfitta di Ascoli si era deciso di dare fiducia all’allenatore, non c’era bisogno di nessun summit per ribadirlo. Così com’è fuori dubbio che Castori e Cosmi fossero già stati allertati alla vigilia della partita con la Cremonese…
Che Piero Braglia rimanesse al suo posto, non è mai stato messo in discussione. Non è che ci fosse bisogno chissà di quale summit per ribadirlo. Una decisione sulla quale il club ha dimostrato da subito compattezza, nell’immediatezza della sconfitta di Ascoli. Così come non c’è nessun dubbio sul fatto che la guida tecnica del Cosenza sia in forte discussione. E da persona di calcio qual è, il primo a esserne consapevole è proprio Braglia il quale, non più tardi di qualche settimana addietro, lo disse anche nel corso di una conferenza stampa.
Così com’è fuori discussione il fatto che già alla vigilia della partita con la Cremonese si era giunti alla stessa determinazione di oggi. Se il Cosenza non avesse vinto contro la formazione di Baroni, per il tecnico ci sarebbero state probabilità molto alte dell’esonero, tant’è che Castori e Cosmi erano già stati allertati e contattati non dal custode del Marulla ma da colori i quali oggi hanno giurato fedeltà a Braglia. Per cui, al di là dei tanti discorsi di facciata accompagnati da una strisciante abbondante dose di ipocrisia, la compattezza durerà, di certo, fino a venerdì sera.
Il Cosenza, e soprattutto Braglia, contro lo Spezia non hanno alternativa alla vittoria. In caso di sconfitta la compattezza si scioglierà come la neve al sole, un pareggio, a seconda di come arriverà, potrebbe aprire la discussione sulla decisione da prendere. Una vittoria farebbe gonfiare il petto a tutti quelli che saranno pronti a chiamare a raccolta i portatori di microfoni a cui raccontare che “l’operato di Braglia non è stato mai messo in discussione”. Funziona così, è il mondo del calcio.