Mister Viali in conferenza stampa: “Ci sono otto partite determinanti. A gennaio ci sarà la possibilità di sistemare la rosa in base alle caratteristiche o alle richieste dell’allenatore”
William Viali, nuovo allenatore del Cosenza, intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match con il Pisa, ha dichiarato: “Chiaro che c’è una rosa ampia, io ho cercato di gestirli tutti. C’è qualche problemino fisico, qualcuno ha fatto qualcosa di meno. Ma io ho allenato tutti. Il mio è uno staff nuovo, per varie dinamiche. Ho cercato di strutturarmi in un certo modo, con elementi che conoscessero la Serie B anche meglio di me. Il mio secondo è Simone Baroncelli, che negli ultimi anni ha lavorato con Sottil. Il prof sarà Giovanni Saracini, che ha lavorato a Siena, figlioccio di Ventrone, che ci ha lasciato da poco. Questi i miei collaboratori che ho aggiunto ai ragazzi di Cosenza che sono rimasti.
Ci sono otto partite determinanti. A gennaio ci sarà la possibilità di sistemare la rosa in base alle caratteristiche o alle richieste dell’allenatore. Non giudico quello che si è fatto prima, perché chi c’è stato sono certo si è fatto il mazzo per dare il massimo. Non do giudizi su come è stata preparata la partita, la mia è un’analisi a livello statistico: quanti giocatori con determinate caratteristiche, per fare quello che voglio. Non posso dire che ci sono dei limiti, bisogna valutarlo nelle prossime partite.
L’aspetto psicologico per me è più importante, perché fa andare le gambe. Ho trovato una squadra scossa dal cambio, mi fa piacere, perché è una squadra che lega, che ha una componente umana forte. Hanno passato qualche giorno in attesa del nuovo tecnico, quando sono arrivato ho cercato di dare nozioni e serenità. Non posso dire di aver portato allegria, perché non lo si può essere dopo quattro sconfitte, ma il sorriso aiuta molto.
Quello che conta è l’efficacia, in base al momento e alla situazione. L’obiettivo non è far fare bella figura al mister, ma essere efficaci. Voglio una squadra che decida sempre cosa fare, magari sbagliando, ma decidendo. Odio la passività”.