Il direttore sportivo si dice fiducioso: “I Lupi possono salvarsi, attorno alla proprietà vedo troppo pessimismo”
Il direttore sportivo Danilo Pagni nei giorni scorsi è stato accostato al Cosenza per il futuro. Il dirigente, intervenuto ai microfoni di TifoCosenza WebTV, ha dichiarato: “Ho avuto sempre un debole fortissimo per Cosenza. Avevo un bel rapporto con il presidente Pagliuso e quando ero un giovanissimo direttore sportivo del Castrovillari presi Occhiuzzi e il compianto Gigi Marulla e altri. Da quando mio padre mi portò a vedere Cosenza-Inter, è stato un punto debole. Devo essere sincero: non sono stato contattato in maniera né diretta né indiretta. Auguro al Cosenza che si possa salvare e secondo me può salvarsi”.
“Nel 2016 ebbi una conversazione veloce con il presidente in occasione degli auguri di Natale, con la prospettiva di parlarci nuovamente. Ci sono tanti aneddoti che in qualche modo mi hanno portato ad avvicinarmi al Cosenza. Evidentemente non è destino e non voglio forzare gli eventi. Mi fa piacere l’effetto domino che ha avuto la notizia ma, ripeto, non sono stato contattato. Ovviamente ribadisco che la piazza mi piace da matti.”.
“Conosco bene il Cosenza. Mirko Carretta lo avevo pescato dal Matera e portato al Chievo. Sciaudone lo avevo preso a Taranto dall’Interregionale. Conosco il direttore sportivo, ha fatto un ottimo lavoro, come conosco lo staff tecnico come le mie tasche: Occhiuzzi l’ho avuto a Castrovillari, Carnevale lo conosco da quando giocava al Calangianus, Tortelli mi ha allenato e ha allenato i miei figli”.
“Negli ultimi anni queste piazze calde sono un po’ alla camomilla, in altri tempi c’era molta più pressione. L’anno scorso si è sfatata la matematica. Secondo me il Cosenza si deve isolare e penare a fare l’en plein. Poi quello che può succedere sugli altri campi, non deve interessare. Bisogna far sentire protezione e amore“.
“Una retrocessione difficilmente si cancella ma qualora il Cosenza andasse in C e la società non avesse quella grinta per il rilancio e la voglia di mettere qualche tassello strutturale, a esempio un mini centro sportivo, è lì che mi preoccupo. La salvezza passa dai piedi dei calciatori, ma se dovesse andare male, cosa che non mi auguro, lì bisogna avere la forza di reagire. Ci sono piazze ripartire dall’Eccellenza che sono arrivate in Serie A. È l’imprenditore, con gli uomini di fiducia, che detta il progetto”.
“Il Cosenza deve guardare i segni del destino: è andato in C e poi, a dicembre terzultimo, è salito in Serie B. È una società che ha una buona stella, vedi anche la salvezza miracolosa. Non bisogna spendere i soldi della Cremonese o del Monza, si può fare calcio anche come fanno Cittadella e Pordenone. Ciclicamente si può costruire una buona squadra, vedo troppo pessimismo attorno alla proprietà“.
11 risposte
Il Como e’ salito dalla D alla B in due stagioni e l hanno preso gli indonesiani Hartono 87esimi piu ricchi al mondo. E’ possibile che neanche un medio imprenditore voglia investire nel Cosenza?
Como è un motivo logistico diverso per un imprenditore rispetto a cosenza.
Ma poi un imprenditore che viene da fuori, non viene per hobby. Deve investire per guadagnare.
A cosenza manca tutto dal settore giovanile, strutturalmente parlando, a una piazza tranquilla, che nel caso mancassero i risultati iniziali non deve delirare.
Per questo motivo Como non è Cosenza.
finchè non arriva un imprenditore o una cordata seria che capisca cosa significa programmazione con le giovani leve che crescono in casa e sapute individuare da osservatori capaci ed organizzazione con un impianto sportivo all’altezza e non le pantomime dell’erba di campo o le buche nell’area piccola del Gigi Marulla ci può assistere il c…lo per galleggiare ancora in serie B ma non è sempre domenica…..speriamo di salvarci anche questa volta e che siano fatte per il bene della storia e della piazza di Cosenza in futuro cose serie!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Prendere esempio dal Crotone nn si arrendono mai, combattono sempre per vincere anche essendo ultimi in classifica
Tanto esempio no…in serie A hanno fatto ridere…..
Beh….ridere ridere proprio no. Errato sistema di gioco dall’inizio. Però vendere Messias e Simy frutterà un bel gruzzoletto che unito dal ritorno dei prestiti e da acquisti mirati grazie alla programmazione garantita da quasi 30 anni permetterà di realizzare una squadra che almeno nelle intenzioni il prossimo anno di questi tempi potrebbe trovarsi a lottare nuovamente per salire. La qualità della dirigenza del Crotone sai qual’e? Programmazione e Pazienza. Quella che ha fruttato 3 campionati di A e l’aver portato uno sconosciuto Simy ad essere il terzo marcatore della serie A. E ancora non è finita. Un saluto alla vecchia guardia rossoblu amici per davvero. È vero sarà serie B ma col sorriso. Senza isterismi e violenze verbali.
Bravo
Grazie Luiz. Ho troppo rispetto e troppi amici a Cosenza per non sperare che il lupo rimanga in B. Ma se posso permettermi un consiglio così come faccio al bar quando vengo a CS con gli amici di sempre…vedo troppa supponenza da parte di tanti tifosi….noi qua…noi la….da assomigliare in tutto ciò ai giallorossi che da decenni stazionano in C e la devono rimanere. Caro Luiz alla base di tutto UMILTÀ e consapevolezza che il Cosenza non è il Real e Cosenza non è Los Los Angeles. Partendo da questo presupposto i Vrenna…che Iddio ce li mantenga almeno fino a quando non muoio hanno costruito un bel Crotone. In 5 anni 3 campionati di A. Ora scendiamo ma giocheremo per risalire. Un abbraccio e speriamo che agganciate almeno i play out. A presto.
Loro come dici tu “ hanno fatto ridere ma in serie A “ noi in serie B simu na bancareddra. Cercamu a pagliuzza nell’occhio degli altri quando noi nel nostro occhio avimu u pennone du ponti i Calatrava . Pensa tu cumu simu misi !!! ???
Vedo pessimismo attorno la società…….e vida tu.
vede anche Carretta “arma letale”