Il giornalista de La Gazzetta dello Sport ha presentato il suo libro al “Chiappetta Sport Village” dedicato allo sfortunato centrocampista del Cosenza
Francesco Ceniti in passato si è occupato del caso Bergamini attraverso le colonne de La Gazzetta dello Sport. Nella giornata di venerdì 10 marzo ha presentato ieri il suo libro, “Nel nome di Denis”, al Chiappetta Sport Village di Rende in compagnia di Gianluca Di Marzio, autore anche della prefazione e Michele Padovano, compagno di squadra all’epoca della misteriosa morte del centrocampista di Argenta.
Queste le parole del giornalista calabrese rilasciate al Quotidiano del Sud: “Non c’è solo un modo per uccidere una persona. La si può uccidere cercando di alterare la verità, di occultarne il ricordo, perché per anni si è cercato di cancellare ciò che questo ragazzo era e questo è il modo che fa più male”.
Ceniti ha poi spiegato i motivi per cui ha voluto far rivivere Denis attraverso il suoi libro: “Mi aveva colpito la volontà della famiglia di portare avanti la battaglia in suo nome, e poi per far conoscere Denis per com’era, per raccontare la verità su di lui. Ho provato semplicemente a fare la mia parte. Troppe cose – ha aggiunto il giornalista – sono state date per scontate in passato. Nessuno si è mai chiesto, ad esempio, perché un giocatore come lui, che viveva di calcio, avrebbe dovuto far questo, per quale motivo. Qualcosa in questa storia non quadrava, ma poi il suo corpo ha parlato, lo dice la scienza, e la scienza non si può confutare”.