Cosenza, incertezza sui diritti TV e sfide economiche per la nuova stagione in Serie B

Le società di Serie B affrontano incertezze sui diritti TV e una riduzione delle risorse, mentre pianificano la nuova stagione. Le sfide economiche e le possibili soluzioni: se ne parlerà nell'assemblea di Lega

Le società di Serie B stanno pianificando la nuova stagione, ma ancora non sanno su quali risorse potranno contare dai diritti TV. L’unica certezza è che queste risorse diminuiranno rispetto al passato. Nell’accordo precedente, i 20 club avevano a disposizione 43 milioni di euro, suddivisi tra Sky (28 milioni), Dazn (12 milioni) ed estero (3 milioni). Tuttavia, l’accordo con Helbiz è ormai saltato da tempo.

Il primo bando per un nuovo accordo è andato deserto, portando la Lega a organizzare una consultazione di mercato con vari soggetti. Domani, mercoledì 19 giugno, i club discuteranno la questione in un’assemblea ad hoc, prima di aprire un nuovo bando. Si prevede che Sky potrebbe arrivare al massimo a 16 milioni di euro e Dazn a 14 milioni, con una conferma dei 3 milioni dall’estero. Tuttavia, non sono escluse sorprese.

Oltre ai propri diritti, le società possono contare anche sulla mutualità, che fornisce il 6% dei diritti TV della Serie A. Nel nuovo accordo, la cifra destinata alla Serie B è scesa, passando da 78 milioni di euro del triennio precedente a 60 milioni annui. In totale, quindi, la Serie B dovrebbe passare da 121 milioni di euro a 93 milioni, con una riduzione di circa 1,3 milioni per club.

Questa diminuzione delle risorse rappresenta una sfida significativa per le società. Tutto dipende dall’offerta che i vari soggetti interessati saranno disposti a mettere sul piatto, probabilmente più attratti dai prossimi grandi avvenimenti internazionali.

Nonostante le difficoltà, la Serie B può contare su un’audience in crescita. L’ascolto medio durante la scorsa stagione ha superato quota 600 mila spettatori a giornata, consolidando il dato della stagione precedente, quando era a 450 mila. Prima della pandemia, l’audience era di circa 250 mila spettatori. L’ascolto medio di playoff e playout ha raggiunto quasi 2,6 milioni, un dato anch’esso in aumento.

L’assemblea proverà a fare chiarezza per i club, che devono programmare la prossima stagione e conoscere le risorse a disposizione. Sperando in qualche soluzione innovativa per salvaguardare il valore del torneo di fronte ai prossimi, grandi eventi internazionali.

2 risposte

  1. Stando così le cose, una torta di 28 milioni in meno da spartirsi, a ciascuna società circa 1,4 milioni in meno, mica robetta. La cosa curiosa è che l’ audience ( anche per i cd spareggi)è in controtendenza e rappresenta una retta a salire dal dopo COVID in poi. Quindi il vero attacco non proverra’ tanto dai prossimi eventi internazionali, e vien da chiedersi allora da cosa possa provenire( al netto del venir meno di Helbiz…

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