Processo Bergamini. l’avvocato Anselmo: “Già nell’89 tutti sapevano che si era trattato di omicidio”

Durante la discussione finale nel processo Bergamini, in corso al tribunale di Cosenza, Anselmo ha fatto appello alla corte affinché valutasse i fatti con attenzione

Un intervento intenso, durato circa quattro ore, si è concluso con le lacrime di Donata Bergamini, che ha lasciato l’aula con dignità, nascondendo il proprio dolore dietro un paio di occhiali da sole. L’avvocato Fabio Anselmo ha rivolto un forte attacco a chi, nei momenti immediatamente successivi alla morte di Denis Bergamini, ha gestito le indagini, coinvolgendo il maresciallo Francesco Barbuscio, i medici legali e il procuratore di Castrovillari dell’epoca, Ottavio Abbate, oltre a sottolineare le responsabilità di Isabella Internò e della sua famiglia.

Durante la discussione finale nel processo Bergamini, in corso al tribunale di Cosenza, Anselmo ha fatto appello alla corte affinché valutasse i fatti con attenzione. Pur riconoscendo il buon lavoro svolto dalla procura di Castrovillari, ha espresso la propria disapprovazione riguardo alla richiesta di condanna a 23 anni di reclusione per l’imputata. Ha evidenziato l’atteggiamento di Isabella Internò, sottolineando il suo odio nei confronti di Donata Bergamini e dei suoi legali. Ha descritto come Internò non abbia mai speso una parola per Denis durante tutti questi anni e ha messo in discussione l’idea che, dopo tutto ciò, fosse cambiata in meglio.

Anselmo ha criticato l’operato degli inquirenti, sostenendo che dagli inizi vi fosse la consapevolezza che si trattasse di un omicidio, sollevando dubbi sulla credibilità delle indagini e delle testimonianze. Ha evidenziato la superficialità con cui sono stati condotti gli accertamenti e l’incoerenza delle dichiarazioni fornite dai medici legali e dai carabinieri. Ha citato casi concreti in cui gli investigatori hanno omesso dettagli cruciali, evidenziando come taluni professionalismi siano stati sostituiti da sciatteria, contribuendo a un depistaggio delle indagini.

Anselmo ha discusso la freddezza di Isabella Internò di fronte alla tragedia, evidenziando come la sua reazione sia apparsa distaccata e preoccupata per le possibili conseguenze della morte di Denis. Ha inoltre parlato del contesto familiare di Internò come un elemento cruciale nella dinamica dell’omicidio, segnalando l’ossessione e il controllo che caratterizzavano il suo comportamento.

Infine, Anselmo ha chiesto alla corte di mettersi nei panni della famiglia Bergamini, in particolare di Donata, sottolineando la lunga sofferenza e le umiliazioni che ha dovuto affrontare nella ricerca della verità. Ha concluso il suo intervento facendo appello alla giustizia, insistendo sulla rilevanza del caso e sul dovere di investigare a fondo. Martedì, la parola passerà agli altri legali della famiglia Bergamini, Alessandra Pisa e Silvia Galeone.

2 risposte

  1. Volevo chiedere una sola cosa..Ma oltre agli imputati già noti.. VERRANNO ARRESTATI ANCHE I CARABINIERI GIUDICI CORROTTI?……SONO I PRIMI CHE ANNO Falsato Le INDAGINI…..

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