Processo Bergamini, l’avvocato Anselmo via social: “Il processo mediatico. Che poi è diventata gogna. Colpa sua? Colpa nostra?”

Il legale della famiglia Bergamini ha pubblicato un post sulla propria pagina Facebook

Attraverso Facebook l’Avvocato della famiglia Bergamini Fabio Anselmo ha espresso la sua opinione dopo l’arringa dell’avvocato Cribari che ha definito il processo in corso in Corte D’assise a Cosenza “mediatico” dichiarando in aula: “si è cercata una verità che non esiste, basata su teorie e suggestioni che non dovrebbero avere spazio in un’aula di giustizia.”

Questa la replica dell’avvocato Anselmo in un post pubblicato sulla propria pagina Facebook: Denis Bergamini ed il processo mediatico. Che poi è diventata gogna. Colpa sua? Colpa nostra?

Isabella Internò disse subito che si è buttato a tuffo sotto un camion mentre passava a pochi metri dalla Maserati parcheggiata dentro una piazzola sterrata della statale ionica.
Il corpo venne ritrovato sotto il camion a 60 metri dall’impatto. A parte uno squarcio al basso addome era del tutto integro così come i vestiti, orologio e scarpe.
Il medico che, sul posto, ne dichiarò la morte certificò anche lo sfondamento del torace: falso.
In udienza ha detto che non rifarebbe quel certificato.
All’obitorio il Procuratore di allora effettuò l’ispezione cadaverica che doveva servire a cogliere la necessità di un’autopsia se le cose non fossero state chiare..
Si dichiarò ufficialmente la constatazione di “politraumatismi alle parti molli ed ossee in varie parti del corpo”.
Riconosciuti anch’essi inesistenti.
Il medico che avrebbe visitato Denis ha dichiarato al processo di non averlo fatto. Di aver visto quel corpo vestito e di essere andato via dopo 10 minuti senza che nessuno vi ci si avvicinasse nemmeno per toccarlo.
Il verbale, infatti non porta la firma del medico.
Il maresciallo che redasse il verbale ha confermato che il cadavere era vestito e non fu ispezionato.

Il Procuratore, chiamato a rispondere su tutto questo ha dichiarato che il verbale non è falso dicendo che era grave che non fosse nemmeno sottoscritto dal medico.
L’ingegnere che, all’epoca, venne chiamato a ricostruire la dinamica dell’investimento, scrisse poi una relazione dove si accertava che Denis era stato trascinato sull’asfalto, dal camion, per 18 metri.
In udienza, quasi piangendo, ha detto che quella relazione era falsa perchè fatta su insistenze della Procura nonostante avesse lamentato più volte di non avere alcun elemento utile a ricostruire la dinamica.
Il Procuratore poi dispose l’autopsia che venne eseguita dopo quasi 2 mesi a Ferrara.
Così ha detto in udienza: “…perchè, ad un certo punto, questa questione ha cominciato ad assumere un aspetto, come dire? Il tipico processo mediatico, per cui la stampa ha cominciato a porre interrogativi…”.
Ecco, che dire?

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