Il Tribunale federale nazionale (Tfn) ha inflitto una nuova penalizzazione di 14 punti alla Lucchese, a causa di mancati pagamenti e irregolarità amministrative legate alla scadenza di aprile. Tuttavia, questa sanzione non avrà effetti concreti: la società è ufficialmente fallita nei giorni scorsi, e il destino sportivo della città di Lucca è oggi sospeso in un limbo drammatico.
Per tentare l’iscrizione alla prossima Serie C, sarà necessaria la creazione di una nuova società, che dovrà farsi carico anche dei debiti accumulati, attualmente ingenti. L’asta per l’assegnazione del titolo sportivo è fissata per il 3 giugno, e da quel momento ci saranno solo tre giorni, fino al 6 giugno, per completare la procedura di iscrizione.
Si profila così una corsa contro il tempo, con poche certezze e molte incognite. I margini per riuscire nell’impresa appaiono estremamente ridotti, e cresce la possibilità che la città debba rinunciare al calcio professionistico.
In questo scenario, le ipotesi sul tavolo sono due: ripartire dall’Eccellenza con una nuova realtà sportiva, come spesso accade in questi casi, oppure salire in Serie D qualora si concretizzasse il trasferimento del titolo sportivo del Ghiviborgo a Lucca. Una manovra che, se confermata, consentirebbe almeno di evitare la ripartenza dai campionati regionali.
La probabile esclusione della Lucchese dal prossimo campionato di Serie C lascia uno dei posti liberi già ipotizzati nelle scorse settimane, tenendo conto che Taranto e Turris sono state escluse in precedenza per motivi analoghi.
Il calcio a Lucca si trova così davanti a un crocevia storico, in cui il futuro sportivo dipende da dinamiche legali, finanziarie e amministrative ancora tutte da definire.