Cosenza, da Florenzi a Cimino e Zilli: si pensa solo a fare cassa

Tutto tace sulla programmazione della nuova stagione, non si registrano novità di rilievo sulla sempre meno probabile cessione del club mentre si guarda ai giovani di proprietà...

Il mese di giugno è arrivato ai titoli di coda e in casa Cosenza regna sovrana la disorganizzazione. Che poi non è affatto una novità: è sempre stato così, anche se nell’ultima stagione si segnalano cadute spaventose. Quale sarà il futuro, difficile ipotizzarlo: il presidente Guarascio continua a ripetere alle persone a lui vicine che nelle prossime ore ci saranno novità. Dalla sempre meno probabile cessione alla programmazione del ritiro, non si registra nulla che possa lasciare intravedere una inversione di tendenza.

Intanto dovrebbero firmare la risoluzione del contratto l’allenatore Alvini e il suo staff, pronti ad accasarsi al Frosinone. Poi potrebbe toccare al direttore sportivo Delvecchio il quale a inizio della prossima settimana conoscerà il proprio destino: risoluzione, rimane a libro paga oppure continuerà a lavorare per il Cosenza? Anche se nel frattempo Guarascio, o chi per lui, continua a sondare altri direttori sportivi

E poi c’è il calcio mercato. Chiaramente con questa proprietà, buona parte dei calciatori di proprietà vorrebbero andare via da Cosenza. A cominciare dai giovani Florenzi, Cimino e Zilli tra quelli che potrebbero portare risorse finanziarie per le casse del club di via Conforti. E, conti alla mano, le indicazioni date dall’amministratrice unica Scalise sono quelle di incassare il più possibile. Il che rende ancora più complicato il futuro di questi ragazzi, specie se prima non verrà scelta la figura del direttore sportivo.

65 risposte

  1. Società allo sbando non facciamoci illusioni finché ci sarà questa scimmia 🐒 alla guida della società balordo vai via

  2. Ma possibile che la Corte dei Conti non indaghi sul Comune di Cosenza che ha consistente credito tributario nei confronti del Cosenza Calcio da più anni e non si è fatto alcunché per incassarlo.
    Non ci sono gli estremi del reato di “danno erariale”?

  3. Il calcio a Cosenza è finito da almeno 6 anni… ora incassa gli ultimi soldini e poi fallisce. E c’è chi ancora va appresso a Gargamella e al sindaco.

  4. Vente tutti e poi se ne va, questo e il suo progetto. Intanto prende anche i soldi del paracadute di tutino e poi saluti.

  5. Per Cimino c’è una richiesta della Calopezzatese €100,00 al mese non può fare neanche il racchettapalle.

  6. Caro Sindaco dato che deve quasi o forse più di 1000,000,00 falle il pignoramento e bloccalo . Non ci volevano zingari per capire le sue intenzioni . Sindaco dai un sorriso alla città di Cosenza che non merita questa umiliazione

  7. Non sponsorizzatelo, non dategli soldi, altrimenti tenetevi la loro mediocrità e la loro maleducazione

  8. Deve vendere i calciatori di proprietà e lasciare senza patrimonio la società. Inoltre pretende soldi oltre che lasciare debiti. Il tutto per prepararsi al fallimento 😡

  9. ….UUUHHHHFFAAAA…, CHE NOIA, CHE NOIA, CHE NOIAAAAA….!!! BAAAASTAAAAAA…!!! 🥵🥵🥶😡😡🥱🥱❤💙❤💙

  10. e dopo tutti i voli pindarici di inizio estate, come di prassi, si ritorna con i piedi sulla terra…..nu classicu e cuse’!!! 😎

  11. Rimarrà solo!! Abbonamenti 0 presenze 0….. ma nn ci sono le 🎱 per fare questo!! Bisogna lasciarlo solo… poi andrà via

  12. Era meglio iniziare dall’eccellenza( lo sto ripetendo da 7 mesi ) con altra nuova e seria società.Altro errore del sindaco a concedere lo stadio pur essendo acclarata l’inadempimenza fiscale nei confronti del Comune da parte dello scienziato di PARENTI ,per paura che il Maracanà non fosse adeguatamente manuntentato .

  13. Sembra un paradosso,ma purtroppo, l’unico modo per farlo andare via e il fallimento della squadra, altrimenti questo non molla!!!

  14. La colpa è di una sola persona Il Sindaco…. Aveva la possibilità di metterlo alle strette non dandogli la concessione dello stadio … ma purtroppo è complice

  15. A parte il cambio società ad oggi solo realizzi e non si sa nulla di calciatori e staff tecnico.
    Società allo sbando,non aspettiamoci nulla di positivo.
    Nel caso in extremis una squadra brancaleonica

  16. Una società di calcio per quanto ormai allineata ai canoni del business dovrebbe rappresentare una città, i suoi interessi, le sue tradizioni, la sua gente…diciamo le cose come stanno il calcio è finito e gente come Guarascio che antepone da anni i suoi interessi a quelli di un’intera comunità ne rappresenta appieno l’emblema di questo.

  17. Si pensa solo a saccheggiare non a fare cassa altro che cessione: ma voi veramente vi credevate che Guarascio avrebbe perso la possibilità di incassare tutto quello che ha da incassare includendo la svendita dei 24 pseudo giocatori di proprietà (che fanno a gara per scapparsene a gambe levate) che qui in tanti definite pure di categoria superiore quando si sono invece resi protagonisti sul campo di un’oscena e tragicomica impresa sportiva che ci ha portato a retrocedere ultimi in classifica e che resterà negli annali? Ma di cosa volete parlare ancora??? Lo sapete come ragiona questo essere? Per quanto sia di interesse pubblico il Cosenza Calcio resta la SUA società privata e non vuole rendere conto a nessuno. Che ci piaccia o no questa è. Sapete di quale tenore sono state le “trattative” fino ad ora? Arriva Tizio interessato ad acquistare che gli offre 10, lui cosa risponde? Che ne vuole 15. Dopo arriva Caio pure lui interessato a rilevare la società che gli offre 15, lui cosa risponde? Che ne vuole 20. Un controrilanciare all’infinito perchè NON VUOLE VENDERE NIENTE SE NON A CIFRE IMPROPONIBILI CHE NON RISPECCHIANO IL REALE VALORE DI QUESTA PENOSA E RIDICOLA BANCARELLA!

  18. 15 anni per tornare in B, di cui 8 con Guarascio che non ha alcun merito. Con Paletta e Chianello vinci due campionati di fila (D e C2) nel biennio 2008-09 poi viene Carnevale e subito dopo Mirabelli Pagliuso e finisce male. Regalano il Cosenza a Guarascio che non vince mai. Usufruisce della riforma per salire dalla D alla Lega Pro (arrivando tra le prime 10 in SERIE D!). Poi fa 6 campionati anonimi in C arrivando al massimo quinto. Nel 2018 arriva ottavo e per penalizzazioni di Matera e Trapani passa sesto e poi Braglia e la squadra fanno un miracolo irripetibile e GUARASCIO NON HA MERITI PER ESSERE ANDATI IN B MA SOLO TANTA FORTUNA. Quello è il campionato nel quale il Rende viene a vincere a Cosenza 0-3 con il capellone Guarascio e non con Nucaro o Intrieri. Quello è l’anno dello 0-0 in casa contro l’Akragas ultimo in classifica che non finirà nemmeno il campionato (io ero tra quelli che cantavano sotto la pioggia in tribuna A e nello stadio eravamo 300 in totale). Poi fai 7 anni in serie B dove facciamo un girone di ritorno da serie B il primo anno e dove facciamo una squadra da serie B normale il penultimo anno (con Tutino 20 gol, unico anno dove Guarascio fa le cose per bene e unico anno che non merita la contestazione). Tutti gli altri anni solo umiliazioni e cattivissima gestione tale da farsi terra bruciata intorno. Due spareggi presi per i capelli all’ultimo secondo (l’anno contro il Vicenza hai fatto i play out con 35 punti!), una retrocessione sul campo ignominiosa con la riammissione con gestione ancora più umiliante che ci fa letteralmente perdere le prime due partite. Una retrocessione evitata dal covid e da un gol di Jallow al 90esimo dove vinci 7 delle ultime 10 partite e il merito di Guarascio è la sua fortuna sfacciata. L’anno scorso ha fatto il suo capolavoro, il campionato più aberrante della storia del Cosenza calcio. Ora siamo prigionieri di un affarista e se vende e falliamo è perché lo ha voluto lui. Imprenditori che vogliono il Cosenza è pieno. Gestirlo meglio di come ha fatto Guarascio è semplicissimo. Non ci sono
    scuse, Guarascio è il peggior presidente della storia del Cosenza calcio

    1. ti sbagli, la riforma era per eliminare la C2 siamo arrivati nei primi 10 in C2. Successivamente la C2 é stata eliminata. In piu il campionato di D lo ha vinto.

      1. Non ha mai vinto il campionato di D. Arrivammo secondi il primo anno, poi vincemmo i playoff che non servirono perché quell’anno bloccarono i ripescaggi. Stessa cosa l’anno dopo, non vincemmo il campionato (secondi o terzi non ricordo), perdemmo i playoff ma venimmo comunque ripescati in c2.
        Il cosenza di guarascio ha vinto i playoff di D al primo anno (inutili come scritto), la coppa italia di c/lega pro e i playoff che ci portarono in B.

  19. Il mio Cosenza non c’è più da tempo da quando non c’è più il grande curvone che tutti ci invidiavano, appena gli avversari entravano in campo si cagavano addosso …….

  20. No, ma dai, i seguaci di Guarascio dicono che i giocatori se ne vogliono andare perché l’ambiente è depravato! Vi schifano anche i giocatori che pagate. Ormai non esiste più il calcio a Cosenza. Rassegniamoci che questo soggetto non venderà, non parlerà (mai) ma agirà e basta. Si prenderà più soldi possibili e ci porterà al fallimento. È un essere immondo, ma avevo creduto avesse un barlume di lucidità e cedesse guadagnandoci, perché la società l’ha presa a zero e perché ha una marea di debiti. Basterebbero qualche centinaia di migliaia di euro, non più di un paio di milioni per fare plusvalenza e mollare la massa di debiti e chiuderebbe bene, lasciando il Cosenza in buone mani si intende. L’uomo però è ingordo e quindi si fa il calcolo al centesimo e vuole i soldi (se non di più) che si intascherebbe se tenesse la società. Il punto è che poi una parvenza di squadra la dovrebbe pur fare e qualcosa gli costerebbe. Ma al peggio non c’è mai fine e Guarascio è il peggio del peggio, quindi è anche possibile che si prenda i soldi e non faccia nemmeno la squadra.

    1. È uno di loro , italiano sgrammaticato e pensieri deliranti costruiti ad arte , fanno si che qualcuno ci caschi sempre e risponde , il gioco è semplice , se nessuno risponde o gli da corda svanisce . Il sito vive di chi scrive e non importa Chi o cosa .

      1. In casa c’era la contestazione e non entrava praticamente nessuno. Il mio gruppetto ha tenuto botta finché ce l’abbiamo fatta mentalmente, quando l’unico pensiero era la rabbia nei confronti di Guarascio non era più il caso di entrare e avvelenarci, stare male e magari dare anche fastidio a chi ci stava intorno e abbiamo perso anche i soldi dell’abbonamento ma tant’è. In trasferta i gruppi organizzati partivano, così come altri cosentini ex gruppi organizzati, tipo me e il mio gruppetto che partivamo, poi si aggiungevano tutti i cosentini del nord che hanno fatto davvero tutte le trasferte…è normale avere avuto più pubblico fuori casa che in casa.

    1. Secondo me non vende. Si è fatto i conti che gli conviene di più fallire, una volta tirato fuori il Cosenza dalla sua holding. Peggior scenario possibile: noi senza squadra, la sua holding salva, le nostre briciole fra i denti.. Ma la paura di essere preso a paccheri in mezzo alla strada no?

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