“Non metto mai in primo piano le cose personali, a me interessa il risultato della squadra. La Salernitana è fortissima ma noi sappiamo ciò che siamo”
Giornata numero 28 del campionato di Serie B 2020-2021. Il Cosenza si appresta alla partita con la Salernitana in programma sabato all’Arechi alle ore 16, consapevole delle difficoltà del momento. Che poi sono anche quelle di Roberto Occhiuzzi, finito nel mirino di una parte della tifoseria. “Vivo questo momento delicato con equilibrio e tanta responsabilità. Non metto mai in primo piano le cose personali, a me interessa il risultato finale e lavoro soltanto per questo. Vi assicuro che sono molto sereno, molto determinato e la voglia di trasferire ai ragazzi ciò che noi tutti vogliamo raggiungere con sacrificio. E lo sapevamo bene. E sacrificio si intende che in campo bisogna andare oltre, sempre”.
Quella contro la formazione di Castori è una sfida sulla carta molto difficile. Ma visto il momento tutte le partite saranno difficili. “Rispettiamo tutti gli avversari e come sempre guardiamo soltanto in casa nostra, consapevoli del fatto che andiamo ad affrontare una squadra che sta lottando per la Serie A. La Salernitana è fortissima ma noi sappiamo ciò che siamo e dobbiamo metterlo in campo. Dobbiamo tornare a essere il Cosenza di qualche tempo fa, il percorso è ricominciato e all’Arechi si dovrà andare al di là degli aspetti tattici”.
4 risposte
Lo staff tecnico non pensa che la squadra potrebbe fare maggiori risultati con il 4-2-3-1? Falcone Crecco Idda Legittimo Corsi Petrucci Sciaudone Kone Tremolada Carretta Mbakogu
Si deve andare a a Salerno per vincere, e se si va in vantaggio continuare ad attaccare e pressare alto, non chiudersi in difesa aspettando che gli avversari facciano goal come successo col frosinone.
……..Dispensò il suo vangelo offensivo: “Non importa quanti gol prendi se ne fai uno più dell’avversario”. Assicurò: “Per coprire il campo non esiste modulo migliore del 4-3-3”. E rassicurò: “Non conto mai le sigarette che fumo ogni giorno altrimenti mi innervosirei e fumerei di più”. Sbarcò alla Lazio dove ritrovò Signori e chiamò Rambaudi. La Lazio di Zeman fu un fuoco di artificio: 8-2 alla Fiorentina, 5-1 al Napoli, 4-0 al Milan, 4-1 all’Inter, 3-0 alla Juventus. Migliore attacco della serie A, 69 gol, ma finì 10 punti dietro la Juve pur incassando appena due gol più dei bianconeri. Alla Lazio consacrò Nesta e lanciò Marco Di Vaio e Pavel Nedved. Quando era stato al Messina, aveva lanciato Salvatore Schillaci che disse: “Devo a Zeman se la Juve mi ha chiamato”.
Il problema forse è proprio questo, il tuo equilibrio ci porta moltissimi pareggi…… ma poche vittorie che invece servirebbero per questa categoria….. Prendi esempio da un grande Zeman ! Avvolte l’equilibrio non serve, ma serve goliardia e virtù cioè forza….
In bocca al lupo per il 4 – 3 – 3.
??????????? solo applausi…….bravissimo…….
Entusiasmo, grinta, velocità, aggressività…………