Il presidente rossoblu ha rilasciato una lunga intervista al terzo numero di B Magazine: “Qui sono transitati tanti bravi ragazzi e ottimi calciatori, ognuno di loro ha contribuito alla nostra scalata”
Calcio e sociale, un binomio ormai collaudatissimo in casa Cosenza. Principale fautore ne è il Presidente Eugenio Guarascio, il quale ha da sempre preso a cuore questa vicenda: “È un campionato nel campionato per
noi, dal calendario con l’associazione dei bambini con sindrome down alle sinergie con l’Avis e le altre associazioni che si occupano di volontariato” dice il patron rossoblu ai microfoni di B Magazine, “Il calcio ha un potere straordinario e deve essere veicolo di messaggi di solidarietà e stimolo per azioni concrete”.
La discussione si allarga poi all’importanza di disputare un campionato cadetto: “I contributi sono maggiori, ma
è superiore anche lo spettacolo che si offre durante le partite di campionato. Ho anche parlato con i colleghi che
sono stati in Serie A… dicono sia totalmente un altro mondo”.
Palmiero, Tutino, Dermaku ma anche Okereke, La Mantia, Fiordilino e Statella sono alcuni degli illustri calciatori passati sotto l’egida di Guarascio: “Io mi sono affezionato a tutti. Non è una risposta di circostanza, sento davvero questo: qui sono transitati tanti bravi ragazzi e ottimi calciatori e ognuno di loro ha contribuito alla nostra scalata”.