Il tecnico rossoblù vuole una squadra più coraggiosa in attacco: “Gli altri portano in area quattro o cinque giocatori, noi al massimo uno o due”.
Piero Braglia, allenatore del Cosenza, in vista del match di sabato contro la Salernitana, ha esposto quale secondo lui è tatticamente il vero difetto della squadra: “Il problema è che il Cosenza accompagna poco l’azione. Quando mettiamo dentro la palla c’è sempre e solo Rivière, con al massimo un altro. Gli altri quando attaccano mettono quattro o cinque giocatori in area. Dobbiamo anche violentare le nostre caratteristiche, perché c’è qualcuno a cui piace saltare l’uomo, giocare la palla e poi non attacca l’area. Dobbiamo capire questo, che bisogna aiutare Rivière, portargli via l’uomo. Sennò così per gli altri è più facile, hanno un punto di riferimento, gli altri arrivano poco. Vediamo se abbiamo imparato la lezione, se siamo all’altezza della situazione”.
“Lo sento in tutte le gare il peso di dover fare risultato – ha aggiunto Braglia -. Io lavoro per il Cosenza, sono tre anni che sono qui. Non è facile per me vedermi dove sono adesso e trovarmi in questa situazione. Io non sono innamorato di niente e nessuno e tanto meno dei moduli, conta l’atteggiamento. Di fronte a certe problematiche bisogna andare a risolvere, perché altrimenti vai a fondo, e io non ci voglio andare”.