In una intervista al Giornale di Sicilia l’ex centrocampista parla della sfida di sabato con il Palermo. “I rossoblu sono più squadra e al Marulla l’ambiente è speciale. Occhio a Jajalo…”
A Cosenza è nato il 26 ottobre 1978 e con la maglia dei Lupi ai è affacciato al calcio che conta. Stefano Morrone, ex centrocampista, è stato anche il capitano, giovanissimo, a 20 anni grazie a Giuliano Sonzogni l’allenatore che aveva scommesso su questo ragazzo. Palermo è stata una parentesi della sua carriera quando Zamparini si affacciava in Sicilia. Tanti motivi per ritenere che la sfida di sabato pomeriggio al Marulla, per lui sarà particolare. “E per ovvi motivi – dice Morrone sulle colonne del Giornale di Sicilia –. Mi aspetto una bella partita. Si va verso un momento determinante del campionato e prevedo una gara aperta, visto che entrambe le squadre stanno lottando per obiettivi importanti, seppur diversi per questioni di classifica”.
Giocare davanti al proprio pubblico, è sempre speciale in casa rossoblu. E ne sa qualcosa lo stesso Morrone, il quale punta deciso sul fattore campo per il match di questa 30ª giornata di campionato. “Il Cosenza – afferma il doppio ex – ha costruito il proprio cammino in casa, spinto dal pubblico e dal fattore campo. La gente – si legge sulle pagine del quotidiano siciliano – è entusiasta dalla cavalcata della scorsa stagione, quindi sono certo che per il Palermo sarà dura andare a giocare contro di loro. L’ambiente si farà sentire”.
Stefano Morrone ha visto il Cosenza giocare dal vivo in questa stagione: al Marulla la sua presenza non è passata inosservata lo scorso 27 dicembre quando davanti a circa 13mila spettatori si è giocata la sfida con la Salernitana. L’ex centrocampista segue il campionato di Serie B e si è fatto un’idea chiara su chi potrebbe essere decisivo sabato pomeriggio. “Nel Palermo sicuramente Jajalo, è una pedina importante e lo sta dimostrando. Il Cosenza – conclude l’intervista sul Giornale di Sicilia – ha invece una solidità di squadra tale da poter dire che il suo vero punto di forza sia il gruppo, più che un singolo”.