Alle 17 gli uomini di Arrigoni sfideranno la Russia nella finale terzo posto. “E’ un gruppo che ha dimostrato di avere doti caratteriali non da poco” le parole del papà del forte azzurrino
“L’Italia è stata brava a tenere viva la partita”. Ha parlato così Pietro Strada, il padre del ventiduenne Filippo che fa parte della Nazionale Universitaria uscita sconfitta all’ultimo rigore della semifinale contro il Giappone. Strada senior, che nella sua carriera di calciatore ha vestito la maglia del Cosenza, è un idolo a Salerno dove ha conquistato una promozione in Serie B con Delio Rossi.
Una voce autorevole, quindi, per parlare di una partita che ha lasciato molta amarezza: “Il Giappone non lo conoscevo. Mi era stato riferito che era un’ottima squadra e che si preparavano da tempo per queste Universiadi – ha affermato Pietro – E si è visto: i calciatori giocavano a memoria, era chiaro che si conoscevano bene e c’era una forte intesa nell’impostazione e nel gioco. Nell’arco della gara loro forse meritavano. Il loro possesso palla è stato predominante”.
Non c’è, però, tempo di abbattersi. Alle 17, gli azzurrini di Arrigoni sfideranno la Russia nella finale terzo posto: “Bisogna metabolizzare subito. C’è ancora una medaglia da vincere e il tempo per recuperare è poco. E’ un gruppo che ha dimostrato di avere doti caratteriali non da poco. Va anche considerato che molti sono spremuti fisicamente. Si gioca ogni due giorni e non hanno fatto le vacanze”.
Infine, grande soddisfazione per il rendimento del figlio Filippo, autore finora di due gol importanti: “Era molto deluso e anche dubbioso su certi interventi, come quello su di lui che poteva essere rigore. Ma nell’insieme è contento. Credo abbia fatto una buona Universiade e per lui era importante dopo due anni di problemi al ginocchio”.
