Il ritiro è finito: Braglia soddisfatto del Cosenza che sta nascendo

Il gruppo rossoblu ha lasciato San Giovanni in Fiore con un carico di sensazioni positive considerati gli ultimi movimenti di mercato. In arrivo altri due colpi. Ma il lavoro più difficile comincia proprio adesso…

Uno dei motivi per il quale il ritiro pre campionato viene ritenuto importante, è perché sono i giorni in cui si lavora per costruire la nuova squadra in vista della stagione che verrà. Sotto ogni punto di vista: tecnico, tattico, di amalgama. La costruzione di un gruppo. Per il Cosenza 2019-2020 si è trattato di un ritiro che definire anomalo sarebbe estremamente riduttivo. Pochi calciatori a disposizione di Braglia, alcuni dei quali già con la valigia pronta, mentre il primo volto nuovo, Broh, è giunto a San Giovanni in Fiore nella notte di martedì 30 luglio scorso.

Diciamo che il giovane centrocampista proveniente dal Sassuolo (lo scorso campionato ha indossato la maglia del Padova) ha fatto da apri pista a una serie di ingaggi che il direttore sportivo Stefano Trinchera ha messo insieme uno dopo l’altro: Monaco, Kanoute, Schiavi e Kone; in mezzo i “ritorni” di Sciaudone e Baez con annunci di volti nuovi in arrivo nelle prossime ore: Carretta e Pierini. “Sta nascendo un buon Cosenza”, ha detto l’allenatore subito dopo la fine dell’amichevole con la Garibaldina. Anche se ancora incompleto considerato che per chiudere il cerchio mancano ancora altre due pedine: un attaccante e un centrocampista.

Non solo entrate, si è lavorato anche sulle uscite: Varone è andato alla Reggiana mentre Mimmo Mungo ha sposato il progetto Teramo. Restano da definire altre uscite: Perez e Tiritiello potrebbero ritrovarsi già nei prossimi giorni alla corte di Bruno Trocini, ex Cosenza, con la Virtus Francavilla. Dovrebbe andare in Serie C anche il giovane attaccante Moreo. Intanto la squadra ha staccato la spina per un paio di giorni: si ricomincerà a inizio settimana al Marulla per preparare l’esordio ufficiale della nuova stagione con la sfida di Coppa Italia in programma domenica 11. Comincia il lavoro più difficile per Braglia: assemblare una squadra.

13 risposte

  1. Ragazzi sapete na cosa? In società hanno calcolato che se tutti i ciotariaddri che chiamano gli altri tagliaturi tiraturi, e fanno solo quello in modo stupido palesemente perché vogliono litigare, si facissiru l’abbonamento o soltanto pagassero il biglietto il budget per il calciomercato triplicherebbe.

  2. E a centrocampo ci vorrebbe Scozzarella con Braglia alla Juve Stabia ora al Parma con un contratto appena rinnovato per un solo anno e con un ingaggio non proibitivo di 200mila l’anno. Un mediano che oltre a spezzare sa costruire con 22 presenze in serie a lo scorso campionato

  3. Se è vero come è vero che Braglia sta costruendo la squadra che più rispecchia il suo modo di fare calcio, allora ci vuole Mbakogu, preside’ un po’ di sacrifici…

  4. Come hai ragione….troppe incognite e molte scommesse….o questi giocatori esplodono e ci fanno fare un grande campionato o se non succede si rischia di brutto….ma Braglia togliera’ il meglio da questi ragazzi….
    Ci vuole il centravanti!!!!!

  5. In questa domenica che sto passando a lavorare, penso: Braglia sta costruendo la squadra che vuole specialmente dalla cintola in su uguale alla Juve Stabia 2012/13 che aveva, in attacco Mbakogu Acosty e Baraye. Quest’anno sono sicuro che faremo un buon campionato (affermazione diplomatica). Quello che penso veramente? Ci sbunnamu (tipo terzo quarto posto) oppure scinnimu. Non ci sarà una via di mezzo.

  6. Carissimi in questa bella domenica che sto passando a lavorare, penso: Braglia sta costruendo la squadra che vuole specialmente dalla cintola in su uguale alla Juve Stabia 2012/13 che aveva, in attacco Mbakogu Acosty e Baraye. Quest’anno sono sicuro che faremo un buon campionato (affermazione diplomatica). Quello che penso veramente? Ci sbunnamu (tipo terzo quarto posto) oppure scinnimu. Non ci sarà una via di mezzo.

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