Il direttore generale del club siciliano domenica sarà protagonista della sfida inedita: avrà di fronte il club con il quale è stato segretario tra il 2007 e dicembre 2010
A volte tornano. Da avversari, in questo caso. Parliamo di Giuseppe Mangiarano direttore generale del Trapani e in passato uno dei pilastri del Cosenza calcio. Quello di una delle tante rinascite, prima che si finisse nuovamente nel baratro. Dirigente sportivo dalle elevate capacità organizzative e soprattutto un grande conoscitore delle carte federali. Da sempre braccio destro di Massimiliano Mirabelli, un percorso cominciato dai polverosi campi di periferia dei dilettanti calabresi. San Calogero, Acri, Montalto, Rossano. Quindi Rende e Cosenza, ma in futuro anche Inter e Milan.
Già, Cosenza. Stagione 2007-2008: il titolo del Rende trasferito dall’altra parte del Campagnano per fare nascere la Fortitudo Cosenza. E fu vittoria del campionato di Serie D. Quindi il cambio di denominazione in Cosenza calcio con l’acquisizione nel vecchio marchio e il successo anche nel campionato dell’ex Seconda divisione. La tribolata stagione di Serie C1 2009-2010, fino a quella successiva che portò all’ennesimo fallimento: Mangiarano, che nel frattempo era rimasto con Castagnini direttore generale mentre Mirabelli era stato esonerato, rimase fino a dicembre 2010 quando decise di dimettersi vista l’aria che tirava.
C’era stata anche la possibilità di un ritorno a Cosenza da direttore generale, nell’estate 2013 ma con Guarascio poi non si concretizzò l’accordo. Nel frattempo di strada, Mangiarano, ne ha fatta tanta: Siena, Inter, Crotone e Milan in Serie A, una parentesi anche a Padova nel campionato di B. E oggi la scrivania di direttore generale a Trapani, dove, per la prima volta, incrocerà il suo passato.