L’allenatore ha dichiarato: “A Verona la squadra era spaventata, dopo il match ho preferito restare con la mia famiglia”.
E’ tornato a parlare dalle colonne della Gazzetta del Mezzogiorno, l’ex tecnico del Cosenza Bepi Pillon. Il tecnico trevigiano che ha preferito lasciare la panchina rossoblu per restare vicino alla sua famiglia: “Pensare al calcio era diventato impossibile. Con il Cosenza abbiamo giocato l’ultima gara a Verona, contro il Chievo. La squadra era spaventata, due ragazzi non sono voluti partire, in quel momento il Veneto era un epicentro della pandemia. Dopo il match, dovevo rientrare in Calabria, ma non sarei potuto tornare dalla mia famiglia e in un frangente del genere proprio non potevo essere lontano”.
“Non siamo ancora nella fase di poterci permettere programmi – ha proseguito Pillon – In Veneto stiamo provando a riemergere da un dramma: gli ospedali sono ancora pieni, con questa malattia non si scherza. Sono nato al Nord, ma ho lavorato tantissimo al Sud e rivolgo un appello: rimanete a casa, stroncate i contagi, non alimentate cause di ciò che qui è un incubo”.