L’ex ct dell’Albania a La Gazzetta dello Sport: “Mi onoro di essere un suo amico e non sono affatto sorpreso del gesto che ha fatto. C’è voluto il Coronavirus per demolire di colpo tutti i pregiudizi degli italiani verso gli albanesi”
Gianni De Biasi, 64 anni da compiere il prossimo 16 giugno, è uno che ha lasciato ricordi indelebili in Albania. L’ex allenatore del Cosenza (ha guidato i Lupi nella sfortunata stagione 1996-1997 in Serie B) infatti ha regalato al popolo albanese una storica qualificazione alla fase finale del campionato Europeo di calcio. Dalla sua Conegliano, in Veneto, ha raccontato la straordinaria iniziativa di Edi Rama. Iniziativa, quella del primo ministro albanese, di cui si parla in tutto il mondo: la vicinanza e gli aiuti all’Italia alle prese con l’emergenza Coronavirus.
De Biasi conosce benissimo Rama e sulle colonne de La Gazzetta dello Sport ha detto il suo pensiero sul gesto del primo ministro dell’Albania che ha inviato in Italia un team di 30 persone tra medici e infermieri. “Sorpreso? Assolutamente no, tutt’altro. Conosco molto bene gli albanesi, posso dire con convinzione che sono un popolo meraviglioso. Mi onoro di essere un amico del presidente Rama, è una persona di altissimo profilo. Da parte sua e di tutta l’Albania – ha detto l’ex tecnico dei Lupi al collega Mario Pagliara – c’è stato un gesto di enorme generosità verso l’Italia. Non mi sorprende: è tipico dell’animo degli albanesi”.
Gianni De Biasi ha spiegato, infine, cosa cambia adesso per gli albanese che vivono in Italia. “Il gesto di Rama ha demolito in un colpo solo tutti i pregiudizi ingiusti che noi italiani abbiamo avuto verso questa comunità. Dopo il Coronavirus, per loro in Italia nulla sarà più come prima”.