Cosenza, per il dopo Trinchera si lavora all’idea Giannitti

Il direttore sportivo leccese ha un altro anno di contratto ma i rapporti con Guarascio non sono più come una volta. A fine stagione potrebbe arrivare l’addio, così spunta l’ex Frosinone

Stefano Trinchera è legato al Cosenza da un altro anno di contratto. Infatti il rinnovo firmato a febbraio 2019 è in scadenza a giugno 2021. Ma i rapporti con il presidente Eugenio Guarascio non sono più come una volta, evidentemente i risultati dell’ultima stagione hanno inciso e non poco. E siccome sul direttore sportivo leccese pare siano piombati diversi club, si sta anche valutando l’idea di arrivare alla risoluzione del contratto a fine stagione. Se ce ne sarà il tempo, considerato che se con la ripresa del campionato si dovesse andare oltre il 30 giugno diventerebbe tutto più complicato. Nel frattempo il club rossoblu si guarda attorno.

La notizia l’ha scritta il portale calciomercato.com, e si ipotizza anche il nome del successore. “Il Cosenza sta pensando a Marco Giannitti in caso di addio dell’attuale direttore sportivo Stefano Trinchera. Dai Dilettanti alla Serie A, Giannitti ha lavorato in tutte le categorie: nel 2006 ha portato il Celano dalla D alla C, il San Marino in C1 nel 2012 e con il Frosinone ha ottenuto la doppia promozione dalla Serie C alla Serie A raggiunta nel 2015 per la prima volta nella storia del club. L’ultima impresa – ha ricordato il portale calciomercato.com – è di giugno 2018, quando dopo la retrocessione ha contribuito a riportare i gialloblu in A.

18 risposte

  1. Non so se la notizia sia attendibile, comunque io sono d’accordo per il licenziamento di Trinchera!

  2. Il problema non credo sia Trinchera, ma chi impone una politica di risparmio. È assolutamente vero che i soldi non sono tutto e che il fiuto molto spesso può essere determinante, ma è altrettanto vero che quando hai avuto per le mani elementi validi dovevi investire soldi veri per trattenerli e costruire su gli elementi buoni la squadra per la stagione successiva, invece questo non è mai capitato.

  3. Speriamo di nn giocare con questi 4 improvvisatori solo figuracce rimediamo! Questo grazie ad un presidente nn tifoso!!

  4. Pila o non pila Speranza ( ministro) ha ribadito: calcio nn e’ priorita’ quindi nn si gioca … Gargamella risparmia e cumpariscia !! Eh culutu …

  5. Sinceramente mi fa piacere che il Sig. Appil vada via….ma non aveva altri 2 anni di contratto ?????
    Ci rinuncerà ????
    Dicono che l’unico ad avere il contratto lungo sia proprio lui.

  6. Li vorrei vedere sti club che si sono fiondati su Trinchera ahhahahahaha Emilio Filice ne conosci qualcuno?

  7. Lo ha spiegato Cellino , le prime dieci devono spartirsi 180 milioni di euro e diverse squadre L e hanno già a bilancio . Se si chiude devono restituirle …ecco il problema …….

  8. Purche’ va via questo personaggio di Lecce , va bene chiunque come DS , pure Topolino !! Fara’ meglio certamente … speriamo vada via il vero peoblema : Guarascio

  9. Qualcuno mi può spiegare con i signori del calcio che vogliono che riparta il campionato. Le scuole chiuse fino a settembre, ancora 480 morti loro pensano alla ripresa dei campionati a porte chiuse tutte giocate non nelle regioni del nord . Scusate ma io non riesco più a pensare al calcio , anzi non c’è calcio senza gente . Il calcio è del popolo . Cosa devono fare finire ……… mah ! che giocassero loro .

    1. Pienamente d’accordo, posso capire che i calciatori di oggi sono mercenari e non gliene frega niente di correre sotto la curva ad esultare insieme ai tifosi. Bisogna recuperare la vera essenza del calcio cioè che è uno spettacolo sportivo e senza spettatori dal vivo che gusto c’è? L’unico gusto l’avrebbero le casse delle piattaforme digitali. E comunque bisogna portare rispetto per le oltre ventimila vittime del covid-19. Finché non si potrà accedere allo stadio NON si deve giocare.

      1. Guarda se proprio c’è intenzione di ricominciare, io cmq ho già fatto disdetta con DAZN e non ho nessuna intenzione di rifare l’abbonamento con questa situazione che stiamo vivendo. Io penso alla mia salute e il calcio adesso occupa l’ultimo posto nella mia vita

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