Il numero uno della società rossoblu crede nella salvezza: “La storia insegna che in molti erano virtualmente retrocessi a marzo e poi hanno mantenuto la categoria. Ecco perché vorremmo giocare”
Nel corso dell’intervista rilasciata a TuttoSalernitana.com il presidente del Cosenza, Eugenio Guarascio ha fatto anche un bilancio sulla stagione in corso e bruscamente interrotta a causa del Coronavirus.
Una stagione iniziata con Piero Braglia in panca: “Ce l’ha messa tutta. Da quando sono nel calcio ho sempre raggiunto gli obiettivi prefissati, purtroppo a volte si innescano meccanismi imprevedibili. Pensiamo al VAR, che stiamo aspettando da tempo e ci sono rinvii continui. Ci sono state tante situazioni in cui abbiamo perso punti per colpe non nostre, senza dimenticare quanti gol abbiamo subito nei minuti di recupero. L’allenatore è uno dei migliori, l’anno scorso siamo stati la rivelazione.Non sappiamo i motivi del calo, improvvisamente lui stesso era arrivato a un punto in cui sapeva che non si poteva andare avanti”.
Il presidente guarda però al futuro con un cauto ottimismo: “Delle prossime 10 partite, 6 sarebbero state in casa e tutti scontri diretti. Potevamo ospitare 22.000 spettatori, un tifo come il nostro conta tanto. Con gente come Asencio e Riviere dovevamo essere copertissimi, ma non hanno mai giocato insieme. Non credo che la nostra rosa valga quella classifica, la storia insegna che in molti erano virtualmente retrocessi a marzo e poi hanno mantenuto la categoria. Ecco perché vorremmo giocare”.
Guarascio a poi voluto ringraziare il successore di Braglia: “Rivolgo un saluto anche a Pillon: abbiamo giocato a porte chiuse col Venezia, col Chievo due calciatori non sono venuti e umanamente la situazione è stata pesante”.