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Gigi Simoni e il ricordo di Denis Bergamini: “Era un esempio, il più amato da tutti”

L’allenatore appena scomparso qualche anno fa intervenne a Fantagazzetta per ricordare lo sfortunato calciatore rossoblu

Nella sua seppur breve esperienza a Cosenza da allenatore, Gigi Simoni, di cui il calcio piange oggi la scomparsa, incrociò il destino di Denis Bergamini, nell’anno della tragica morte del calciatore rossoblu. Intervistato nel 2013 per Fantagazzetta da Alfredo De Vuono, Gigi Simoni si lasciò andare ad un racconto commosso di Bergamini: “Ricordo Denis con grande tristezza. Non avere spiegazioni è veramente spiacevole. Era un ragazzo della mia terra e avevo una simpatia particolare per lui. Poi obiettivamente era il professionista più serio che avevo. Non aveva forse le qualità tecniche più importanti, ma come serietà e determinazione è stato uno dei giocatori che nella mia lunga carriera ricordo con particolare simpatia. Io non ho mai creduto che il ragazzo potesse fare un gesto del genere. Speriamo che venga fuori la verità”. 

“Denis aveva come detto una grande professionalità in campo e negli allenamenti. Era trascinante. La sua qualità migliore era quella umana, la carica che trasmetteva, il sacrificio nel lavoro e nella preparazione. Non potevi non volergli bene per il comportamento che aveva. E’ una ferita sempre aperta, era un ragazzo da citare ad esempio. Era il più amato da parte di tutti, dalla gente, dagli addetti ai lavori, dai compagni di squadra. Ha colpito la parte più delicata del nostro spirito”. 

“Diedi io la notizia alla squadra. Era ora di cena e non arrivava, sono andato nella hall ed è arrivata la telefonata. Nessuno dei ragazzi riuscì a dormire. Il giorno dopo giocammo ma la testa non era sul campo. Fu una tragedia per tutti, che ci ha lasciato colpiti nell’affetto che tutti noi avevamo per lui. Siamo ancora qui dopo tanti anni per risolvere i dubbi su di lui”.

“Se Denis fosse ancora vivo, continuerebbe ad essere un esempio, magari allenando i giovani. Lui era un esempio di trasporto, di carica agonistica. Che nello sport è determinante. Era taciturno, in un mondo dove si fanno tante chiacchiere forse avrebbe incontrato qualche difficoltà. Ma aveva sicuramente la tempra per fare un lavoro del genere”, concluse Simoni.

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