Anche la società che partecipa al campionato di Prima categoria calabrese ha firmato l’appello della “Rete 21 maggio”
Anche la Brutium Cosenza, squadra che partecipa al campionato di Prima categoria calabrese, ha lanciato il grido d’allarme Basta profitto, sport e salute sono un diritto! Di seguito un appello della “Rete 21 Maggio” a cui ha aderito la società gestita dal gruppo di tifosi, e di cui fanno parte tantissime realtà di calcio popolare italiane. Oltre al comunicato, la foto della protesta di oggi davanti al comitato provinciale LND di Cosenza, presso la stadio Gigi Marulla in Via degli Stadi.
“L’immensa crisi sociale ed economica che ha colpito il paese a seguito del dramma Coronavirus riguarda tutti gli ambiti, compreso quello sportivo. Per tante società trovare i fondi per affrontare la prossima stagione appare notevolmente complicato. Molte squadre rischiano di veder venire meno le proprie fonti di finanziamento a livello sia di proprietà che di sponsor, viste le difficoltà a cui molte aziende andranno incontro, e anche riguardo all’organizzazione delle attività di autofinanziamento che solitamente riempiono l’estate”.
“Il presidente della Lnd – prosegue l’appello – parla addirittura della possibilità che scompaia una società su tre. Alla luce di questo pensiamo che sia necessario che tutte le istituzioni sportive, dal Ministero fino alle sedi locali della Federazione e della Lega, oltre che le Leghe amatoriali pensino seriamente a delle soluzioni che scongiurino questo scenario. Per cominciare da un’esigenza molto immediata, questo appello è finalizzato alla notevole riduzione, se non all’azzeramento, dei costi d’iscrizione per la prossima stagione per i campionati dilettantistici e amatoriali”.
“Questo appello – si legge ancora – nasce da alcune società che si riconoscono nei principi del calcio popolare, ovvero nella proprietà collettiva basata sull’azionariato popolare, nelle iniziative sul territorio, nel totale autofinanziamento, nel protagonismo dei tifosi e dei soci. Ci organizziamo così perché ci piace e pensiamo sia più giusto, ma anche perché reggersi sulla forza di una comunità crediamo garantisca, in prospettiva, più solidità. Pensiamo in ogni caso che in questo momento di grave emergenza tutte le società sportive debbano stringersi assieme ed elaborare proposte che servano a salvaguardare un patrimonio che è di tutti. Siamo convinti che questa cosa meravigliosa che è il calcio di base sia davvero a rischio. Attiviamoci per salvarlo e farlo tornare più vivo, passionale e popolare che mai“.