Come ha sempre ripetuto Occhiuzzi la salvezza rimane molto complicata ma negli ultimi 180′ i rossoblu dovranno portare a casa il massimo. E poi si tireranno le somme…
L’urlo liberatorio arrivato in pieno recupero è stato l’ennesimo segnale di come il Cosenza non ha nessuna voglia di mollare. Nel campionato del post Covid in pochi credevano nell’impresa: la classifica era lì a certificarlo, troppi i punti da recuperare. Invece a 180′ dalla conclusione la squadra rossoblu è ancora in corsa. Certo, il percorso che porta alla salvezza rimane molto complicato. Difficilissimo. Ma essere lì in corsa, premia la tenacia del giovane allenatore Roberto Occhiuzzi e di un gruppo che ha deciso di seguirlo e di supportarlo fin dal momento in cui si lavorava in video chat durante il lockdown.
Il Cosenza dovrà continuare a pensare a se stesso, senza fare calcoli e vedere in casa degli altri. Dalla trasferta di Empoli e dalla sfida con la Juve Stabia al Marulla, all’ultima giornata, si dovrà portare a casa il massimo. Inutile aspettarsi regali, quelli viaggiano verso altre direzioni. Oggi Corsi e compagni devono avere la consapevolezza che i 16 punti raccolti nelle 8 partite fin qui giocate, sono frutto della loro voglia di non arrendersi. E non è un caso che i Lupi, assieme al Crotone, promosso in Serie A, sono le due squadre che hanno fatto meglio nel post Covid: 5 vittorie, un pareggio e 2 sconfitte per la squadra di Occhiuzzi. Una media di 2 punti a partita.
Certo, rimane il rammarico di quello che sarebbe potuto essere se la società avesse avuto il coraggio di prendere determinate decisioni molto prima. La squadra è sempre la stessa: non erano brocchi prima e non sono dei fenomeni adesso. Un gruppo che avrebbe potuto, e dovuto, fare meno fatica a centrare l’obiettivo della salvezza. Intanto si continua a scalare questa montagna. Molto ripida. Si intravede il traguardo ma non è ancora finita. Serve l’ultimo strappo, da scalatore puro: cuore, sofferenza e voglia di arrivare.