Senza la ribalta della copertina, il numero 2 dei Lupi ha contribuito a rendere meno difficile il lavoro di Occhiuzzi il quale dovrà essere sempre grato al calciatore. “Il mister ha fatto la differenza, dopo che tante tensioni fra compagni di squadra erano nate per cose inutili…”
Quando si raggiungo risultati importanti, specie in uno sport di squadra, è fondamentale la compattezza di un gruppo. E la vera forza del Cosenza è stata questa, grazie alla quale è stata costruita l’impresa della salvezza. E poi ci sono persone che lavorano in silenzio e magari senza prendersi la ribalta della copertina. Persone alle quali Roberto Occhiuzzi sarà grato per sempre. Uno di questi è il capitano, Angelo Corsi. Non soltanto una fascia da esibire al braccio. Un capitano che è stato punto di riferimento di un gruppo, che nei fatti non esisteva. Perché a chi toccava gestirlo, ha fatto l’esatto contrario. E poi il direttore sportivo Trinchera, che avrebbe dovuto dare il suo contributo affinché questa spaccatura non ci fosse, lo hanno visto più a Francavilla che a Cosenza. Ha avuto più contatti con Baclet che con lo stesso Corsi, giusto per intenderci. Poi è facile prendersi la copertina quando arrivano i risultati. Troppo bello andar in conferenza stampa e sedersi al centro come un Re… Ma questo è un altro discorso.
Dicevamo, il capitano. Non solo in campo. Angelo Corsi è stato il punto di riferimento per tutti: dai compagni di squadra, allo staff tecnico. A proposito di gruppo, il numero 2 dei Lupi ha parlato in esclusiva ai microfoni di Pianeta Serie B intervistato da Francesco Fedele. “Non è facile entrare nella testa di una persona in un lasso di tempo relativamente ridotto, non puoi ridurre il tutto a un: Vieni dietro di me, ci penso io. Tutto ciò è stato molto complicato fino a quando non ho capito che questo gruppo non potesse essere gestito alla maniera classica, con un certosino rispetto delle regole. Qui bisogna essere flessibili e assimilare le idee e i modi di fare di ognuno, ovviamente senza che si superi un certo limite. Tra compagni di squadra ci siamo sempre voluti bene, tante tensioni sono nate per cose inutili, che potevano essere evitate. Occhiuzzi, non appena è arrivato, ha fatto la differenza, perché è stato fondamentale ritrovare tranquillità in campo. È un allenatore molto meritocratico nelle scelte, il vento ha spazzato via ogni chiacchiera”.
