Al di là del risultato, chi è sceso in campo ha dimostrato di sapere bene cosa fare. Evidentemente il lavoro di Occhiuzzi rappresenta la traccia sulla quale costruire il percorso futuro. Ma urge alzare l’asticella della qualità, altrimenti…
La qualificazione al terzo turno della Coppa Italia è un traguardo che il Cosenza accoglie con soddisfazione. Perché, sarà una frase fatta, ma vincere aiuta a vincere. E seppure ai calci di rigore, avere battuta l’Alessandria trasmette quella serenità necessaria per preparare al meglio il prossimo impegno di campionato. Che non sarà dei semplici: sabato prossimo, 3 ottobre, alle ore 16.15 a Ferrara il match con la Spal, valevole per la 2ª giornata del campionato di Serie B 2020-2021.
La partita contro la formazione di Gregucci ha confermato che il lavoro di Occhiuzzi rappresenta una traccia sulla quale costruire il percorso futuro. Il Cosenza ha una sua identità di gioco, chiunque sia il protagonista a recitare lo spartito. Che si chiamino Carretta e Litteri oppure Sacko e Sueva, cambia poco. Questa è una squadra che sul campo si muove per come chiede l’allenatore. Certo, la qualità è importante. Creare tante occasioni e non segnare neanche un gol, significa che strutturalmente la squadra ha qualche limite.
Ma questo lo sanno anche i muri del Marulla. A fine partita Occhiuzzi ha tranquillizzato l’ambiente: i calciatori che arriveranno, lui già sa chi sono. Inutile girare attorno al problema: mancano due esterni, almeno due centrocampisti centrale (tre se, come si vocifera dalle parti di Avellino, il vice capitano Bruccini raggiungerà Braglia). Manca pure un difensore centrale mancino. E poi la punta capace di fare la differenza. A una manciata di giorni dalla chiusura del mercato, si attendono i colpi del direttore sportivo Trinchera. Che ce li avrebbe già in canna…