Dopo l’ennesima deludente prestazione di Tremolada e Trotta a Venezia è probabile che la prima linea possa essere rivoltata come un calzino
C’è un aspetto che andrebbe inculcato nella testa di tutti i calciatori: cambio di passo sotto l’aspetto mentale. Assistere all’ennesima prestazione dove le recriminazioni saranno gli indigesti protagonisti del post gara, non se ne può più. Meglio giocare male (vedi Chievo e Ascoli, giusto per citare due partite a caso…) ed esaminare una vittoria, non che sottolineare disattenzioni personali, pali e traverse e belle prestazioni che non fanno classifica.
Quando i calciatori capiranno che l’unica strada che porta alla salvezza è quella in cui il tragitto si percorre con cattiveria agonista e il fuoco dentro che ti porta ad arrivare sempre prima sul pallone, oppure si va dritti all’inferno. E per imboccare la strada che porta al Paradiso c’è bisogno di gente in campo che faccia pesare la prestazione, più che il nome che portano scritto sulle maglie. E poi, l’essenza più scontata del calcio, bisogna fare gol per vincere.
Ed è proprio attorno all’attacco che si pensa a qualche novità. Con Gliozzi punto fermo della prima linea è attorno a lui che potrebbero cambiare gli interpreti. Le ultime prestazioni di Tremolada e Trotta non hanno convinto, motivo per il quale è logico pensare a dei cambi. Sulla trequarti il pensiero porta a Bahlouli, talentino francese della Sampdoria che ha caratterizzato il suo percorso tra alti e bassi. Ma bisogna anche dire che di continuità gliene è stata data poca, per emettere un giudizio che fotografi la realtà.
Sul compagno di reparto da affiancare a Gliozzi, il quale certamente avrà smaltito la stanchezza che anche i suoi compagni, pur rimanendo in campo, hanno dimostrato di avere, è una partita tutta da giocare. Se Occhiuzzi deciderà di continuare sull’infruttuosa strada percorsa fino a oggi, scontata la presenza di Carretta. Se poi optasse per la freschezza giovanile, ecco Sueva o Sacko. Due ragazzi pronti a togliersi dalle scarpe tutta la polvere accumulata in questi mesi rimasti inchiodati in panchina.