Il successo nello scontro diretto al Marulla aveva illuso, invece nelle successive gare i rossoblù hanno raccolto zero punti mentre i marchigiani hanno fatto il pieno
Come sprofondare nel baratro della Serie C in 3 partite. Perché se il campionato finisse oggi, per il Cosenza sarebbe retrocessione considerati i 5 punti di vantaggio da parte dell’Ascoli. Non si giocherebbe il playout. E dire che proprio a inizio mese sembrava che la squadra di Occhiuzzi avesse dato una svolta al campionato. Era il 2 aprile e i Lupi battevano in rimonta proprio la squadra di Sottil.
Partita riaperta nel recupero del primo tempo grazie a un calcio di rigore trasformato da Tremolada e concesso con generosità dall’internazionale Valeri. Un successo pesantissimo perché arrivato in uno scontro diretto. E proprio grazie a quella vittoria il Cosenza aveva messo ben 4 punti di vantaggio proprio sull’Ascoli, blindando in qualche modo l’eventuale playout.
Nelle successive 3 partite, invece il crollo. La sconfitta (1-0) in casa con la Cremonese, l’affondo (3-0) in Laguna con il Venezia e i tre ceffoni di oggi a Pisa. La sconfitta del Marulla ha evidentemente dato la scossa all’Ascoli che nello stesso periodo in cui i rossoblù hanno raccolto zero punti, ha fatto il pieno. Successi casalinghi su Vicenza (2-1) e Monza (1-0) e il blitz di venerdì a Ferrara contro la Spal (1-2). E così che il Cosenza si è visto dilapidare i 4 punti di vantaggio, oggi a -5 dall’Ascoli.