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L’Arena: “Il Chievo vede la luce: il Coni sarebbe caduto in errore”

Secondo il quotidiano di Verona le norme tributarie salvano il club di Campedelli perché la falla dovrebbe essere evidente…

Va detto che l’ottimismo non è mai mancato, soprattutto quando tutti davano per spacciato il Chievo in tutti i gradi di giudizio sportivo. Il quotidiano veronese L’Arena ha sempre avuto una linea pro Campedelli, al punto da ipotizzare chissà quali complotti. Addirittura si era arrivati anche a scrivere delle pressioni del Cosenza che sarebbe finito nelle mani di Lotito. Per non parlare dell’ingaggio di Nesta come allenatore, il quale, da solo, avrebbe “consumato” tutto il budget che Guarascio ha messo a disposizione del direttore sportivo Goretti.

Infatti, non è un caso che in cima alla lista del possibile allenatore dei Lupi che Marco Zaffaroni, uno che ha un ingaggio ampiamente alla portata del Cosenza. Oppure Pasquale Padalino. E ciò avverrà appena il presidente federale Gabriele Gravina firmerà l’atto con il quale riammetterà il club di Via degli Stadi nel campionato di Serie B 2021-2022. Ma da Verona la pensano diversamente. Secondo il quotidiano L’Arena il Chievo sarebbe a un passo dal trionfo. Ecco cosa scrive. “La chiave di tutto è il beneficio del termine. Ed è una chiave importante. Ammesso dalle regole tributarie, non da quelle ordinarie a cui s’è invece limitato il Collegio di Garanzia nelle motivazioni del Coni. La falla c’è ed è anche piuttosto evidente, vuoto in cui ha tutta l’intenzione di incunearsi il Chievo al prossimo grado di giudizio”.

Il quotidiano veronese si spinge oltre, e ne spiega i motivi. “Se nel campo ordinario un pagamento da saldare a rate decade anche non versandone una sola con la necessità di pagare poi tutto in un’unica soluzione, in ambito fiscale una volta decaduti non si perde il diritto al famoso beneficio del termine”. Ovviamente L’Arena si guarda bene dallo scrivere che il “giochino” che Campedelli vorrebbe difendere davanti al Tar ha portato a non pagare ben 18 milioni di euro circa di Iva. Anzi. “Che interesse avrebbe avuto il Chievo, non avesse avuto intenzione di rispettare quel pagamento com’è stato per i ventiquattro punti della domanda di iscrizione, nel versare una prima sostanziosa rata del piano che sarà possibile iniziare a completare da primo settembre?”.

Nelle righe successive si arriva addirittura a scrivere che il Coni avrebbe commesso un errore. Ancora L’Arena. “Passaggi non colti fino in fondo dal Coni su cui ora dovrà soffermarsi il presidente federale Gabriele Gravina che ha avuto mandato dal Consiglio Federale di poter decidere prima del Tar (difficile) là dove però il Chievo potrebbe far valere fino in fondo quei punti fermi respinti invece dalla giustizia
sportiva sulla base del parere negativo della Covisoc. Se vale la norma tributaria – si legge ancora – il Chievo deve spuntarla, ma il Coni è rimasto entro il recinto delle norme prettamente sportive avvalorando soltanto le linee della Covisoc ma senza andare troppo più in là. Quel che avrebbe dovuto invece fare per ridurre il margine della contro difesa del Chievo, invece ancora piuttosto ampio e seguendo la matrice di sempre”.

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