L’allenatore ha subito frenato i facili entusiasmi di coloro i quali dal disfattismo totale sono già passati a esaltare la squadra
È sempre stato così: ambiente facile a esaltarsi dopo una vittoria e deprimersi alle prime difficoltà. Un giorno campione, l’altro brocco. La vittoria di domenica sul Vicenza ha già entusiasmato chi soprattutto dopo i cinque ceffoni subiti a Brescia aveva emesso la sentenza di un Cosenza retrocesso in Serie C a dicembre. A mettere le cose subito in ordine ci ha pensato Marco Zaffaroni, l’allenatore gentiluomo che non vende fumo. E pragmatico com’è continua a guardare in faccia la realtà, senza esaltarsi più di tanto.
A chi ha fatto notare all’allenatore di avere visto un Cosenza molto più avanti rispetto a quanto preventivato, ha subito frenato i facili entusiasmi. “Non è così che bisogna ragionare. Non può essere una vittoria a ribaltare tutto quello che ci siamo detti finora. Di certo – ha sottolineato Zaffaroni – si è trattato di una vittoria importante, che fa aumentare la fiducia e l’autostima sul lavoro da fare. Non abbiamo risolto tutti i nostri problemi che rimangono quelli che conosciamo bene. Siamo qui per migliorare, ed è stato soltanto messo il primo tassello”.
Sarà proprio la gestione dell’ambiente la partita più difficile da giocare. Nessuno ha mai detto che Goretti abbia costruito una squadra ammazza campionato ma di certo ha costruito un gruppo di livello per quelli che erano tutte le restrizioni attorno alle quali ha dovuto gestire il mercato. Questa è una squadra con tanti giovani, ben assortita assieme a calciatori che già hanno avuto esperienze in Serie B. Il percorso verso la salvezza rimane complicato, difficile. Basta sapere gestore le emozioni: non esaltarsi dopo una bella vittoria e non deprimersi dopo un 5-1. È qui che Cosenza e il Cosenza è chiamato al vero salto di qualità.