L’allenatore ricorda il giocatore dei Lupi: “Avrebbe potuto fare una grande carriera, è stato un precursore”
Gianni Di Marzio, intervenuto sulle colonne di Tuttosport, ha ricordato Denis Bergamini: “Era un ragazzo d’oro. Lo aveva scoperto Roberto Ranzani, scout di prim’ordine oltre che direttore sportivo. Veniva da una famiglia di lavoratori della sana provincia romagnola e quando rientrata a casa si sedeva sul trattore per dare una mano con i lavori. Simpatico, socievole, con un amore smisurato per il calcio. Mi faceva sgolare ma ci volevamo bene davvero”.
“Per me avrebbe potuto fare una grande carriera, è stato un precursore: sapeva saltare l’uomo, aveva fantasia. Dovendolo paragonare a qualcuno, in campo somigliava a Pavel Nedved”.
Di Marzio racconta il momento in cui apprese la notizia della morte del calciatore: “Rimasi scioccato, mi sembrava assurdo. Abbracciai la famiglia, a cui sono ancora legato, e partecipai ai funerali: c’era tantissima gente, tanti tifosi e persone che volevano bene a Denis”.
Sul processo per omicidio: “C’è stata una copertura totale della vicenda, ma dopo 32 anni il desiderio è che la sorella Donata e tutti gli affetti di Dennis abbiano giustizia al più presto. Finalmente sembra esserci un punto di svolta: bisogna necessariamente avere fiducia nella magistratura”.