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Cosenza, adesso arriva il bello: costruire una squadra forte

In organico ci sono i reduci dei 35 punti e la salvezza al playout, il direttore sportivo Gemmi dovrà completarlo con calciatori in grado di garantire almeno quota 45…

Rispetto al recente passato un netto passo in avanti è stato fatto: a metà giugno il Cosenza ha un direttore sportivo e un allenatore. E la prima uscita ufficiale ha, in parte, attenuato i veleni che avevano accompagnato la scelta di Davide Dionigi. Concreto e deciso Roberto Gemmi. Una buona base di partenza. Alla quale vanno aggiunti la definizione del ritiro pre campionato (non si faceva da due stagioni) e l’accordo con la Real Cosenza per gli allenamenti.

Adesso viene il bello. Perché alle parole bisognerà accompagnare i fatti. E come hanno ribadito sia il direttore sportivo, sia l’allenatore il giudice supremo sarà il campo. Quel campo sul che dovrà essere calcato da una squadra di buon livello. Gemmi e Dionigi hanno chiesto di poter lavorare con la necessaria serenità: il direttore sportivo perché vuole costruire una squadra capace di “stupire”; l’allenatore perché vuole trasferire ai calciatori il suo credo di guidarli verso un “gioco propositivo”.

Un percorso che non si annuncia semplice. Al di là di alcune frasi di circostanza (pochissime per la verità) da parte di Gemmi e Dionigi, la realtà porta a un punto di partenza imprescindibile dal quale progettare il futuro. I 35 punti conquistati dal Cosenza nel campionato appena concluso. E culminato con la salvezza attraverso il playout vinto sul Vicenza. Ma pure in quello della scorsa stagione culminata con la retrocessione sul campo poi cancellata dall’esclusione del Chievo.

La base di partenza dell’organico in vista del campionato di Serie B 2022-2023, è composta proprio da calciatori che nelle ultime due stagioni non hanno brillato sotto l’aspetto dei risultati. Il compito di Gemmi, al di là della quantificazione in sé del budget che Guarascio gli ha messo a disposizione, sarà quello di portare al Cosenza calciatori capaci di alzare la qualità. “Non mi piace la parola salvezza, ma gli preferisco stupire”.

E viste le sofferenze patite dal popolo rossoblù, siamo certi che per stupire i tifosi basterebbero anche 10 punti in più in classifica rispetto agli ultimi due campionati. Questo porta a pensare che bisognerà ingaggiare calciatori forti. Ma proprio forti, giusto per sposare le parole dette da Gemmi in conferenza stampa. Perché il Cosenza e i 20mila del 20 maggio scorso meritano una squadra forte. Che vada oltre i 35 punti e le sofferenze degli ultimi due campionati.

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