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Cosenza, tanti motivi per un futuro all’insegna della fiducia

Dalla sconfitta (1-0) di Parma emergono molti segnali positivi che consentono a Dionigi di proseguire su una idea di gioco efficace. Sviste arbitrali clamorose al Tardini

La partita di domenica sera al Tardini manda due messaggi inequivocabili: il primo è che il Parma farà molta fatica a salire in Serie A, nonostante la ultramilionaria rosa che gli americani hanno messo a disposizione di Fabio Pecchia. Il secondo è che il Cosenza farà meno fatica rispetto al recente passato a centrare l’obiettivo della promozione. E se dal mercato arriveranno gli ultimi ritocchi, grazie all’idea di gioco proposta dall’allenatore Dionigi i Lupi potranno togliersi un bel po’ di soddisfazioni. L’altra garanzia di questo progetto, è il direttore sportivo Gemmi il quale farà in modo che la voglia di stupire possa diventare realtà.

Certo, ci sono stati momenti della partita in cui i rossoblù hanno sofferto. E ci sta, perché non va dimenticata qual è la dimensione del Cosenza in questo campionato. E quali sono gli obiettivi della corazzata Parma. Ci sta che Matosevic chiuda in uscita su Inglese e che Rispoli salvi sulla linea il tiro a botta sicura di Man. Così come ci sta la parata del numero 31 rossoblù sul colpo di testa di Circati dagli sviluppi di un calcio d’angolo, così come il palo colpito da Vazquez sempre da un corner. Un quarto d’ora, non di più, la sofferenza reale a inizio secondo tempo. Ma non si può non sottolineare che ci sono stati ampi frangenti della partita in cui i rossoblù sono stati anche superiori al Parma.

Ci sono ampiamente i margini per migliorare, come ripete spesso Dionigi. Anche perché la dimensione di cui sopra, fa anche riferimento a una squadra che oggi sta vedendo protagonisti, in positivo, calciatori come Panico e Voca la cui considerazione in passato era inferiore allo zero. Hanno bisogno di continuità D’Urso e Brignola, anche loro reduci da stagioni non certo da protagonisti. E poi Brescianini e Gozzi che sono soltanto all’inizio di un percorso fisico che dovrà portarli al top nel giro di un paio di settimane. E infine Calò: appena si metterà in linea con il gruppo, sarà una freccia in più nell’arco dell’allenatore. Non va dimenticato che si sta pagando anche questo aspetto.

E infine l’arbitro Daniele Perenzoni, esordiente in Serie B. Un disastro. Che non vuole essere un alibi. Ma ci sono un po’ di episodi che in molti non hanno valutato nel modo giusto. Passino gli interventi che possiamo definire decisi di Oosterwolde su Brignola a inizio partita, così come quello di Coulibaly su Panico. Mettiamoci anche il fallaccio subito da Vallochia. Ma ci sono stati due episodi chiave che hanno in parte inciso sull’esito della partita. Intanto sull’azione che ha portato al calcio d’angolo dal quale è poi arrivato il gol di Inglese (deviazione di Butic), c’è un evidente fallo di Mihaila su Voca che non è stato sanzionato. E poi l’entrata killer di Romagnoli su Florenzi a inizio secondo tempo.

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