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Cosenza, un ennesimo arbitraggio scandaloso: ecco il dossier

Contro il Bari è successo di tutto: dai parametri di giudizio opposti alla distribuzione dei cartellini gialli tra falli e simulazioni. E poi sul rigore fischiato per il tocco con il braccio di Rigione…

Matteo Gariglio della sezione di Pinerolo era alla prima direzione di una partita del Cosenza. In precedenza soltanto due occasioni ma da quarto uomo nel campionato cadetto 2020-2021 contro il Pordenone (0-0) al Marulla e in casa del Venezia (sconfitta per 3-0). Evidentemente l’arbitro piemontese non porta bene a Lupi, specie dopo avere vivisezionato la partita di sabato con il Bari.

La prima cosa che viene messa in risalto è stata la gestione dei cartellini ma prima ancora le decisioni con parametri di giudizio opposti. Al 36’ del primo tempo azione d’attacco del Cosenza con Brescianini che subisce un fallo da dietro da parte di Maiello. Intervento avvenuto nei pressi dell’area di rigore pugliese: sarebbe punizione e giallo per il centrocampista del Bari. Ma Gariglio ha lasciato correre e ne è venuta fuori una ripartenza micidiale con Cheddira che serve Antenucci a centro area tutto solo ma calcia, per fortuna dei Lupi, debolmente tra le braccia di Matosevic.

Clamoroso quanto accaduto a inizio secondo tempo. Sul cronometro è appena cominciato il 5’: intervento scomposto da dietro di Mallamo che prende in pieno il piede sinistro di Florenzi. Qui ci sarebbero anche gli estremi per il cartellino rosso ma ad alimentare la pessima direzione di gara di Gariglio è la sua decisione: nemmeno l’ammonizione e soprattutto non concede il calcio di punizione. Poi utilizza un metro di giudizio completamente diverso per lo stesso Florenzi che nel giro di pochi minuti si becca due cartellini gialli con la conseguente espulsione e la squalifica in arrivo.

Ma non finisce qui. Sempre nel secondo tempo al 9’ incursione di Mallamo nell’area del Cosenza: contatto con Martino e va giù chiedendo il rigore. L’arbitro fa cenno di proseguire ma non lo ammonisce per simulazione. Poi al 18’ Cheddira si invola in contropiede, entra in area e si tuffa senza che Rigione lo tocchi. Non è rigore ma nemmeno lo ammonisce per simulazione. Poi quando lo stesso episodio accade nell’area avversaria con Zilli (contatto con Maiello), ecco che Gariglio sventola il cartellino giallo per simulazione. Corretto certamente ma rispetto ai due episodi che si sono verificati nell’area di Matosevic ha usato un metro di giudizio diametralmente opposto.

Infine la partita Lecce-Monza, Serie A, di domenica pomeriggio ha aperto una discussione anche sul calcio di rigore fischiato al Cosenza. Nell’azione al Marulla si vede Rigione che corre all’indietro sul cross di Antenucci: l’arbitro fa proseguire e dopo un paio di minuti dalla sala Var l’arbitro Federico La Penna richiama Gariglio che rivede la decisione precedente. Rigore poi calciato sulla traversa. Al Via del Mare (potete vedere l’immagine in coda all’articolo) sulla punizione di Bistrovic il tocco con il braccio di Molina è evidente. Né rigore, né intervento della Var.

Una sola parola: scandaloso quanto successo sabato pomeriggio al Marulla. Da Via degli Stadi qualcuno prenderà la briga di alzare la voce?

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