Il centrocampista finora è stato bloccato prima da una condizione fisica molto precaria poi da un infortunio: è tornato, non al meglio, contro la Ternana ma da lui ci aspetta tanto

Se Christian D’Urso è, al momento, la più grande delusione del Cosenza occhia a Giacomo Calò che potrebbe insidiarlo per il gradino più alto del podio. Il fantasista di scuola Roma era stato il primo colpo di Gemmi, accolto da tutto l’ambiente come tale perché il numero 10 rossoblù erano anni che veniva inseguito. Invece alla resa dei conti si è rivelato un flop. Addirittura nel corso della parentesi di gennaio del calcio mercato è stato proposto a più squadre ma alla fine è rimasto a disposizione di Viali. Ma se non cambia atteggiamento…

L’altre mezza delusione è Calo, appunto. Ultimo colpo del mercato estivo, accolto anche lui con soddisfazione dal popolo rossoblù. Anche perché da avversario se ne erano apprezzate le sue qualità. Con la maglia della Juve Stabia soprattutto, ma anche con quelle di Pordenone e Benevento: ai tifosi del Cosenza ha sempre lasciato ottimi ricordi, da avversario. Nella prima parte di stagione Dionigi non lo ha potuto utilizzare causa una condizione fisica molto precaria.

Poi è arrivato Viali, il quale con lui in campo, o panchina come contro il Parma, è imbattuto. Infatti contro Palermo, Cittadella, Perugia (la migliore prestazione finora del numero 6 rossoblù) e Brescia sono arrivati 1 vittoria e 3 pareggi. Poi è arrivato il brutto infortunio alla vigilia della partita con il Venezia. Infatti il colpo alla coscia rifilato da Sidibe durante la rifinitura lo ha tenuto fuori per due mesi circa.

Adesso al di là degli aspetti più o meno scaramantici, non è certo del Calò visto contro la Ternana che il Cosenza ha bisogno. Servono ben altre prestazioni, quelle che un calciatore con le sue caratteristiche è in grado di garantire. Il Cosenza e Viali hanno bisogno del Calò apprezzato da avversario. Perché può fare la differenza. A questo punto, considerate le peripezie fin qui raccontate, il centrocampista nato a Trieste il 5 febbraio 1997 di fatto può essere considerato l’11° rinforzo arrivato dal mercato di gennaio.