Il 25 aprile è il giorno in cui si festeggia la liberazione del paese dall’occupazione nazifascista. E mentre il governo censura il monologo di uno scrittore sulla Tv di Stato e altri esponenti della maggioranza dichiarano che l’antifascismo è divisivo, diventa doveroso raccontare alcune storie che legano il calcio a quell’epoca.
Come quella di Vittorio Staccione, ucciso in un campo di concentramento, raccontata dal giornalista cosentino Francesco Veltri nel libro “Il mediano di Mauthausen”. Staccione, dopo aver giocato con Torino, Cremonese e Fiorentina, ha indossato la maglia del Cosenza per tre stagioni prima di tornare in Piemonte a fare l’operaio. Un uomo che ha sacrificato la propria carriera e la propria vita per fronteggiare le ingiustizie di una delle epoche più buie della storia del ‘900.