Un progetto chiaro e immediato da parte della proprietà dopo il ritorno (annunciato) in Lega Pro. Urge subito il nuovo direttore sportivo
Questa volta le certezze da parte della proprietà del Cosenza calcio si sono sgretolate senza appello. Un’amara retrocessione in Lega Pro, purtroppo annunciata. Basta riavvolgere il nastro e andare a fare al conta dei pochi calciatori che nel ritiro (!) precampionato svolto tra lo stadio Marulla e l’adiacente struttura della Real Cosenza erano stati messi a disposizione di Occhiuzzi. Il giovane predestinato che ha deluso tutti, anche chi aveva posto nei suoi confronti tanta fiducia.
Ha accettato e subito tutto senza mai battere ciglio. Ha evitato linciaggi a club e direttore sportivo dicendo che tutte le scelte erano state condivise. Il calcio è da sempre il paradiso delle bugie ma Occhiuzzi pur di difendere l’indifendibile si è sempre fatto carico di responsabilità che non ha saputo poi gestire. Finendo per essere additato come un presuntuoso e soprattutto il primo colpevole.
Certo, lui ha commesso errori. E tanti. Ma chi ha fatto finta di stargli vicino, ne ha commessi molto di più. Mai protetto e scaricato nel momento più delicato della stagione. A risentire ancora oggi le dichiarazioni di Trinchera dopo la sconfitta di Pisa, altro non erano che l’annuncio anticipato del fallimento. Mentre lui, proprio in quei giorni, aveva già definito il suo futuro. Lontano da Cosenza ovviamente.
E poi la proprietà. L’incapacità di capire che la ruota della fortuna si era fermata, che tutto si stava rivoltando contro. Perché una volta che la Dea bendata ti gira le spalle, poi si fa dura. E fa anche molto male. Adesso serve chiarezza, senza le solite frasi fatte di cui ne abbiamo fatto abbondante scorta in questa tormentata stagione. Servono certezze sul futuro, con un progetto chiaro e soprattutto immediato. Se questa proprietà non ha nessuna intenzione di passare la mano, dovrà subito dare un segnale forte annunciando un direttore sportivo serio, preparato e soprattutto di forte personalità. Altrimenti questa retrocessione annunciata non ha insegnato proprio nulla…