Lo spareggio con la Salernitana è uno dei momenti memorabili della storia rossoblu, nonostante gli anni è impossibile non ricordare quella giornata
“Napolitano, pallone per Marulla. Attenzione Marulla, tiro, gol! Gol di Marulla! Si è fatta trovare impreparata la retroguardia della Salernitana” suonò chiara l’inconfondibile voce di Bruno Pizzul, a narrare il tripudio di Pescara 27 anni prima quello della passata stagione. Faceva caldissimo quel giorno allo Stadio Adriatico, quando il Cosenza di Edy Reja riuscì a difendere la categoria. Fu la definitiva consacrazione di Gigi Marulla, simbolo e bandiera di un intera città che viveva attraverso il calcio un riscatto sociale.
Una partita con poche emozioni, dominata solo dalla paura di perdere e sprofondare nuovamente in Serie C. Poi, all’ottavo minuto dei tempi supplementari, il lancio di Aimo per il Tamburino di Stilo, che supera Ceramicola e Della Pietra e di sinistro trafigge Battara. Una pagina di storia, scritta non solo da chi è sceso in campo ma anche da quei 5000 cosentini giunti in Abruzzo con la voglia di continuare a vivere un sogno. Un’immagine entrata di diritto nella storia rossoblu e che continuerà per sempre ad essere narrata alla generazioni future.