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Braglia pensa a un Cosenza con il 4-3-3 per la seconda parte di campionato

Il tecnico si aspetta dal direttore sportivo Trinchera i calciatori adeguati per la svolta tattica. Gli obiettivi non cambiano: un terzino, due centrocampisti e due attaccanti di cui uno di movimento

L’arrivo a Milano del direttore sportivo Stefano Trinchera non significa che siano imminenti colpi in entrata per il Cosenza. La sensazione è che anche questa settimana scorrerà via senza che l’allenatore Braglia possa accogliere nello spogliatoio qualcuno dei quattro-cinque calciatori buoni che “verranno a darci una mano”, come ha ripetuto domenica sera dopo il pareggio con l’Ascoli. Il giovane Andrea Hristov va a sostituire il “vuoto” lasciato da Tiritiello, classica operazione minore che porterà in rossoblu un calciatore destinato a qualche apparizione nei finali di partita se mai se ne presenterà la giusta occasione. Insomma, nulla di ché. E l’ambiente, dopo la giornata di festa dedicata a Baclet, comincia a materializzare i pericoli di una classifica che va assolutamente migliorata.

 

Ma come si muoverà Trinchera? Di certo con un budget striminzito com’è nelle strategie del presidente Guarascio. Chissà cosa ne pensa l’allenatore il quale, almeno pubblicamente, continua a infondere fiducia. E soprattutto bisogna capire se arriveranno i calciatori funzionali alle idee dello stesso Braglia, il quale pare abbia manifestato l’idea di affrontare questa seconda parte di campionato virando sul 4-3-3, evidentemente un modulo più offensivo per cercare di far lievitare il numero nella casella delle vittorie soprattutto nelle partite in casa. Anche se, a proposito di tridente, ci si chiede come mai non utilizzi Baez con continuità assieme a Tutino e Maniero in modo da anticipare una soluzione che, eventualmente, potrebbe soltanto essere migliorata grazie al mercato.

 

In fondo, al di là di quale sarà il modulo, cambia poco nelle strategie per migliorare l’organico. I ruoli sono ben identificati: un terzino destro che faccia rifiatare Corsi, almeno un centrocampista centrale se magari si è deciso di dare fiducia a Schetino, anche se in mezzo al campo servirebbero due innesti. Anche per l’attacco le idee sembrano essere ben definite: una punta centrale che vada a sostituire Baclet e Di Piazza ma soprattutto un attaccante esterno rapido e bravo tecnicamente, un po’ come Okereke nel mercato della passata stagione sempre a gennaio. Insomma, quei quattro-cinque innesti di cui Braglia ha bisogno per cercare di allungare le distanze dalla zona pericolo in modo da arrivare all’ultima giornata con la salvezza già sigillata in cassaforte.

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