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Fiore: “Il settore giovanile è sempre stato la piaga del Cosenza”

L’ex centrocampista è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per commentare la difficile situazione del vivaio rossoblu: “Tutti sanno che bisogna investire sulle strutture, ma nessuno lo fa”. Poi, sulla Serie B: “Sorpresa Cittadella, delusione Salernitana”

La calda vicenda giudiziaria in Serie B sta tenendo tutti col fiato sospeso. Tanti tira e molla deleteri per il morale dei giocatori: “La situazione del Palermo è incommentabile. In Italia si accorge di eventuali illeciti alla fine dell’anno. Ho letto un articolo che spiegava come alcuni giocatori del Venezia avessero già prenotato le vacanze e invece ora sono costretti a tornare in campo” le parole dell’ex centrocampista rossoblu Adriano Fiore in esclusiva ai nostri microfoni, “Mi immedesimo nell’atleta che mentalmente ha staccato la spina e si ritrova ora a dover disputare uno spareggio salvezza, non è per nulla facile”. Poi, sguardo generale al campionato cadetto: “La sorpresa è il Cittadella, che si sta giocando la Serie A. La delusione è, invece, la Salernitana, una piazza tranquilla che ora deve lottare per salvarsi. Le corazzate come Brescia e Lecce si sono riconfermate senza problemi”.

La Serie B è storicamente una fucina di giovani talenti, pronti ad esplodere nel calcio che conta. Un concetto strettamente connesso con l’idea di settore giovanile, ma non è questo il caso di Cosenza: “Il vivaio è sempre stato una piaga in città. Ai tempi della mia Primavera realizzarono in erba l’allora Emilio Morrone (attuale Marca, ndr), ma ci dividevamo il campo con altre due formazioni. In quegli anni il Cosenza ebbe la fortuna di avere dei ragazzi allenati da grandi persone: mio fratello fu il non plus ultra, ma i vari Florio, Paschetta, Pellicori e io stesso riuscimmo a toccare categorie importanti. In quel periodo il Cosenza era la squadra più riconosciuta in Calabria, era il fulcro dove tutti i ragazzi volevano venire. Ora i più piccoli vedono altre società come trampolini di lancio, vedesi Reggina, Catanzaro e Crotone“.

Poi, Fiore insiste sulla necessità di avere una propria struttura: “Avere un centro sportivo è fondamentale, fa crescere i calciatori e permette di investire sul settore giovanile. Oggi il Cosenza ha tante spese, dovendo perdere Dermaku, Tutino e Palmiero a zero. Con un vivaio all’avanguardia, invece, si potrebbero vendere e lanciare ragazzi del territorio. Sono frasi retoriche, ma sono concetti che sanno tutti e non applica nessuno”.

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