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“Caro direttore Trinchera, ecco perché non ti ho capito…”

La nostra redazione ha selezionato, tra le tante, la seguente mail perché rappresentativa del pensiero di molti tifosi rossoblu: l’oggetto della discussione è rappresentato dalle parole del direttore sportivo, che ha chiarito ieri alcune dinamiche sulla sessione di mercato appena conclusa

“Caro Direttore Trinchera ti scrivo,
Inizio così la mia lettera – pensiero da tifoso non operante nel mondo calcistico, ma che ha sempre seguito questo sport al di là della fede e dell’amore verso questa squadra e verso questi due colori -, e proprio per questo amore sento il dovere di scriverle queste due righe pur sapendo che non riceveranno mai alcuna risposta.
Trovo assurda la conferenza stampa cui lei ha presenziato, in quanto mai un Direttore Sportivo prima aveva dato spiegazioni sul mercato del Cosenza, assurdo perché (utilizzando un eufemismo, è come se Boban o Paratici indicessero una conferenza stampa per spiegare il mercato), il ruolo del Ds è un ruolo di responsabilità e di scelte che possono essere accettate o meno e, proprio come Lei dice, è sempre il campo a parlare.

Ma visto che ormai è stata fatta questa conferenza, mi soffermo sulle sue parole notando innumerevoli contraddizioni e con rammarico constatando che la “confusione” regna sovrana. Il nodo principale, quello dell’attaccante soprattutto (senza denigrare gli attaccanti in forza alla squadra) evidenzia che si è operato senza consapevolezza, fatto che ci ha portato alla data odierna ad essere una squadra incompleta nel reparto offensivo. Come lei mi insegna, nel calcio vince chi fa più gol, e la partita di sabato con la Salernitana ha dimostrato in maniera evidente che questa squadra (in assenza del solo e “povero” Litteri), non ha alcun peso offensivo se non soltanto tramite la velocità. Lei sottolineava che lo scorso anno (dopo il mercato di gennaio) con attaccanti di peso come lo stesso Litteri e Maniero, chi ha fatto la differenza è stata gente come Embalo, Tutino, Baez. Questo è vero caro direttore, ma proprio l’importanza della punta che fa salire la squadra, che ti crea spazi, ha portato lo scorso anno i vari esterni d’attacco a fare la differenza e di conseguenza a segnare.

Lei parlava del profilo dell’attaccante Nzola come giocatore ideale per completare la squadra, ma una volta sfumato il colpo, come mai non le è venuto in mente un altro profilo ideale (secondo il semplice parere del sottoscritto ben superiore a quello del ragazzo in forza al Trapani e probabilmente di pari livello anche economicamente) come Arrighini?
Lei ha sostenuto di non aver cercato di prendere un giocatore qualunque per poi trattare Tupta o Rosseti ( argomento che affronterò in seguito), giocatori che hanno un profilo completamente diverso da quello di Nzola e qui mi domando… dove sta la verità?
Lei dichiara che considera Rosseti “non questo granché “ e qui sorge spontanea la domanda. Perché ha accettato allora la proposta dell’Ascoli per poi incassare il rifiuto del ragazzo? Muovendosi così ha dimostrato di muoversi alla “dove cojo cojo”.
Caro direttore, la cosa che più mi ha deluso è stata la sua dichiarazione rispetto al fatto che Cosenza non sarebbe appetibile per certi giocatori. Beh, caro direttore, con tutte le contraddizioni della sua conferenza, è chiaro che senza soldi non potremo mai aspettarci nessuno, e lei denigrando (involontariamente probabilmente) questa città è riuscito a far passare questo messaggio. Perché si sa, “senza sordi ‘un si ni cantanu misse….” pero si può sempre operare meglio senza lasciare incompleta una squadra.

Saluti
Un semplice tifoso ignorante in materia calcistica
Antonello Costanzo

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