Nell’anniversario della morte del centrocampista del Cosenza, la famiglia e i tifosi rossoblu chiedono ancora giustizia.
Sono passati trent’anni dalla morte di Donato “Denis” Bergamini. Era la vigilia della sfida casalinga contro il Messina quando la notizia della sua scomparsa ha sconvolto il mondo del calcio.
In un primo momento il caso fu archiviata come suicidio, ma la famiglia non è mai stata convinta di questa versione e ha avviato una lunga battaglia per la riapertura del caso. La svolta arrivò due anni fa, quando la Procura di Castrovillari ha riavviato le indagini.
Quel del 18 novembre 1989 Bergamini non si era gettato sotto le ruote di un camion sulla statale 106, nei pressi di Roseto Capo Spulico, ma era stato soffocato, forse con un sacchetto di plastica, e poi adagiato sull’asfalto. La verità è arrivata, adesso la famiglia e i tifosi rossoblu aspettano che venga fatta giustizia.