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Fabrizio Maglia a TifoCosenza: “Il Cosenza per piazza e blasone meriterebbe la Serie A”

L’ex direttore sportivo rossoblù ricorda con affetto la stagione ai Lupi e parla anche dell’attuale società: “Ha riportato questi colori in B, il mio giudizio non può che essere positivo”.

Una sola stagione, ma a Cosenza ci si ricorda ancora di Fabrizio Maglia, direttore sportivo rossoblù nel torneo 2006/2007, campionato di Serie D. Un’esperienza che si concluse dopo un quarto posto e la semifinale playoff. Quell’estate la società fallì, per poi successivamente rinascere dalle sue ceneri. TifoCosenza.it ha intervistato in esclusiva Fabrizio Maglia, tra passato e presente.

E’ stato il direttore sportivo di uno dei Cosenza più amati dalla gente ma più difficili nella gestione. I risultati però sono arrivati, la stagione è culminata in una finale playoff. C’erano giocatori importanti e ora affermati in Serie C come De Rose, Ioime. Cosa resta di quell’esperienza?
“Resta un bagaglio umano importante. Dopo tanti anni a Cosenza ho ancora degli amici e delle persone che anche in momenti di difficoltà personale mi sono stati vicini, anche con una pacca sulle spalle o con una telefonata, non dovuta. E’ stata un’annata particolare, in una piazza che capisce di calcio, che vive il calcio 24 ore al giorno, gente innamorata dei colori rossoblù. Aver lasciato il segno in un’annata particolare è motivo d’orgoglio”.

Ha poi affrontato il Cosenza da avversario, ha visto la rinascita del club con Guarascio, per altro siete della stessa cittadina. Come giudica l’operato della società che in breve tempo è riuscita a tornare in Serie B, anche se magari con un pizzico di fortuna?
“La fortuna è una componente fondamentale, nella vita come nel calcio. Guarascio ha preso il Cosenza in Serie D, lo ha portato in Seconda Divisione, poi in Lega Pro unica, quindi ha vinto i playoff non da favorita. Il Cosenza in quel momento era in uno stato di forma pauroso. Non ha vinto la squadra più forte probabilmente, ma ha vinto. Quindi va dato merito al presidente Guarascio, allo staff e a tutti i giocatori di aver riportato il Cosenza nel calcio che conta. Quindi il giudizio non può che essere positivo”.

In questa fase il Cosenza ha bisogno di rinnovamento, la classifica non fa sorridere. Dove può essere puntellata questa squadra?
“Ho visto giocare il Cosenza, ma non mi è mai piaciuto mettere il naso nelle faccende altrui. Anche nella scorsa stagione il Cosenza si è trovato in una situazione di classifica particolare. Ma tutti insieme, società, staff, giocatori e tifosi, ne sono venuti fuori. Bisogna far tesoro delle esperienze passate e stare sempre più vicini alla squadra. Il tifoso cosentino, quello vero, deve stringersi ancora di più ancora alla squadra perché bisogna conservare questa grande dote che è la Serie B. Il Cosenza non può stare più in basso. Deve restare in questa categoria e poi programmare quell’obiettivo che in passato è mancato, ovvero la Serie A. Questa piazza è una delle poche in Calabria che non ha mai giocato in massima serie. Ma per bacino d’utenza, storia e blasone la merita. E penso che negli anni questa cosa avverrà”.

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