La sconfitta contro il Crotone, deve far riflettere indipendentemente dai gravi errori arbitrali che non devono diventare un alibi

La svolta, invocata da tutti alla vigilia del derby, non è arrivata. Anzi, il Cosenza deve ricominciare da capo dopo la sconfitta contro il Crotone. Una battuta d’arresto che rispecchia l’andamento di una stagione, dove i tanti errori arbitrali non devono diventare un alibi: né per il tecnico, né per la società. Indipendentemente dagli errori della terna arbitrale, e del clamoroso gol non dato a Sciaudone, è necessario anche recitare il mea culpa.

Piero Braglia, ancora una volta, ha risposto alle domande in conferenza stampa con frasi scontate. “Mi viene da pensare che stiamo antipatici a qualcuno. Mi dispiace tantissimo perché abbiamo peccato solo nel primo quarto d’ora. Ora bisogna reagire da subito, fin da sabato, da uomini, come è sempre successo”.

Netta e chiara la posizione del presidente Guarascio sulla condotta arbitrale, ma dal punto di vista tecnico nessuno ha realmente sottolineato i difetti di questa squadra. È giusto tutelare la squadra dalle critiche che potrebbero destabilizzare un’ambiente sull’orlo di una crisi di nervi, ma non è giusto lasciar passare una sconfitta contro il Crotone facendo cadere le responsabilità soltanto sull’arbitro Abbattista e i suoi collaboratori, nell’occasione del gol fantasma. È necessario fare un’analisi più accurata (e più lunga) da parte dello stesso allenatore: non è ancora chiaro a che punto sia il suo lavoro in questa stagione. Cosa non abbia funzionato nel derby. E quando potremo, finalmente, vedere qualcosa di nuovo nel suo gioco.