Il doppio ex attaccante: “Ero affezionato al presidente Spatola. Sogno di allenare la mia squadra del cuore”
Alessandro Pellicori è un figlio della città di Cosenza, dov’è nato il 22 luglio 1981. Cresciuto calcisticamente nel settore giovanile rossoblu ma diventato grande con il Benevento in Serie C. Dopo essersi messo in mostra con la Primavera dei Lupi ha debuttato in prima squadra per poi passare al Lecce. In Puglia ha esordito in A prima di un girovagare in prestito con le maglie di Avellino, Varese, Foggia e Benevento dove ha sfiorato la promozione in B perdendo la finale playoff contro il Crotone. Pellicori, ovviamente, fa il tifo per i Lupi: “A Cosenza avevo fatto tutto il Settore giovanile, con un allenatore d’eccezione in Primavera come Gigi Marulla. Successivamente ho anche avuto la fortuna e l’onore di fare l’esordio con la prima squadra in Serie B. C’era stata, successivamente, l’opportunità di tornare ma non si è concretizzato nulla. Quella rossoblu è la squadra del mio cuore”. Ma anche l’esperienza in giallorosso resta nel cuore dell’ex centravanti. “Nella città sannita fu un’esperienza positiva, facemmo una rimonta clamorosa culminata dalla sconfitta in finale playoff. Ricordo che nel girone d’andata feci un gol decisivo contro il Crotone. Ero molto affezionato al presidente dell’epoca Spatola, una gran brava persona”.
Ha concluso la carriera da calciatore a seguito dello scandalo relativo al calcioscommesse “Last Bet”, che lo portò all’arresto nel maggio 2012. Per Alessandro, dopo soli tre anni, l’assoluzione definitiva dal caso: “La Giustizia sportiva è stata frettolosa, quella ordinaria ancora di più. Dopo dieci anni non è emerso niente di quanto ipotizzato all’epoca, mi hanno interrotto bruscamente la carriera. Ho subito una disgrazia, ma per fortuna nella vita si supera tutto. Mi rimane il rammarico di essere stato trattato in modo discriminatorio per nulla”. Il sogno di Pellicori è quello di sedersi, un giorno, sulla panchina del Cosenza. “Quando si è tifosi di una squadra c’è sempre la speranza di dare un contributo anche in altre vesti, nella vita non si sa mai”.