Il club del presidente Cellino convoca per domani, mercoledì 18 marzo, gli staff tecnici di Corini e Grosso già esonerati. “L’attività è sospesa fino al 28 marzo”, urla il sindacato degli allenatori
Nel pieno dell’emergenza Coronavirus si arriva alla follia. Quella del Brescia calcio del presidente Massimo Cellino. In una delle zone in cui il virus sta toccando livelli drammatici, ecco che la società lombarda fa scoppiare un vero e proprio polverone. Per domani, mercoledì 18 marzo, il Brescia ha convocato per domani al campo di allenamento gli staff tecnici di Corini e Grosso (c’è anche l’ex Cosenza, Stefano Morrone), già esonerati dal presidente Cellino prima di chiamare Lopez. Il tutto con l’attività della squadra sospesa fino al 28 marzo. Un gesto che ha fatto andare su tutte le furie Renzo Ulivieri, presidente del sindacato (Aiac) degli allenatori. Di seguito il comunicato stampa diffuso.
“L’Aiac vuole oggi denunciare la grave ed irresponsabile condotta posta in atto dalla società Brescia Calcio S.p.A. nei confronti degli allenatori e preparatori atletici in precedenza esonerati – si legge nella nota -. Nonostante emerga dal sito ufficiale del Club la ‘sospensione di tutte le attività della Prima Squadra fino al giorno 28 marzo compreso’, il Brescia Calcio S.p.A. ha inspiegabilmente richiamato e convocato per domani mattina alle ore 9.00 al campo di allenamento di Torbole Casaglia i collaboratori tecnici, i preparatori e gli osservatori facenti parte degli staff di Mr. Fabio Grosso e di Mr. Eugenio Corini, già esonerati nel corso della stagione dal rendere le loro prestazioni. Tale convocazione appare del tutto illegittima e strumentale, nonché contraria al buon senso, alla correttezza e alla buona fede nell’esecuzione del contratto, tenuto conto della gravità della situazione che sta interessando proprio in questi giorni la provincia bresciana e considerata l’attuale sospensione degli allenamenti della prima squadra, in ferie sino al 28 marzo. La richiesta appare, inoltre, violativa delle disposizioni del DPCM del giorno 11/03/2020, come integrato dalla precedente normativa emergenziale, oltre che della normativa sulla sicurezza nei posti di lavoro ed espone i lavoratori ad inutili e gravi rischi per la salute propria e degli altri. L’Aiac stigmatizza e censura fermamente l’iniziativa del Club ed è accanto ai propri associati, preannunciando fin d’ora l’intenzione di intraprendere ogni iniziativa e denuncia alle autorità sportive e di sicurezza nazionale a fronte di una condotta che andrà valutata anche sotto il profilo dell’eventuale rilevanza penale. Si consiglia ai propri associati di rimanere ciascuno nelle proprie abitazioni finché non lo consentiranno il contesto normativo e le condizioni igienico-sanitarie ivi prescritte”.
