Nel corso nella trasmissione Soccer Night ha parlato l’ex attaccante dei rossoblu protagonista della promozione in serie cadetta del 1998.
Una stagione da protagonista che servì da trampolino verso il grande calcio, che lo portò ad indossare anche la maglia dell’Under 21 prima di scegliere di giocare per il Venezuela. Massimo Margiotta arrivò a Cosenza nell’estate del 1997 con l’ingrato compito di sostituire Gigi Marulla dopo una cocente retrocessione: “Ricevetti una chiamata dal direttore Castagnini e decisi di venire a Cosenza, sono stato gratificato ed è stata una stagione indimenticabile”.
Un gruppo guidato sapientemente da Giuliano Sonzogni che dominò il campionato di Serie C: “Logarzo era il capitano, insieme a Mazzoli erano rimasti dalla B, poi sono arrivati giocatori come Bega e un personaggio che con la sua esuberanza riuscì a darci una grossa mano nello spogliatoio come Salvatore Soviero. Ma c’erano tanti giocatori importanti da Paschetta ad Apa che mi aiutarono tanto nell’inserimento. Era una squadra forte che ha rispettato le aspettative della piazza e della società”.
A fine stagione non solo arrivò la promozione in Serie B ma anche il titolo di capocannoniere: “Io vivevo per il gol, la mia forza è stata sempre quella. Dopo l’esperienza di Pescara al fianco di Carnevale sono arrivato pronto in una piazza con una storia e delle esigenze. Puntare su di un’attaccante che non aveva un vero e proprio campionato sulle spalle fu una scommessa importante fortunatamente vinta”.
L’avventura in riva al Crati durò una sola stagione: “Mi sarebbe piaciuto continuare la mia avventura a Cosenza, però il Pescara fece altre scelte, arrivò un’offerta importante dal Lecce e andai lì”.
Dopo l’esperienza a Lecce, Margiotta vesti anche le maglie di Reggiana, Udinese, Vicenza, Perugia, Frosinone e Barletta, dopo il ritiro una nuova vita come responsabile del Settore Giovanile: “Stavo concludendo la mia terza stagione come responsabile del settore giovanile del Verona, dopo aver iniziato a Vicenza, cerco di essere un amico per i ragazzi e aiutarli a dargli qualche consiglio per quando affronteranno il calcio dei grandi”.