Il capitano parla anche della stagione: “Dobbiamo prenderci le nostre responsabilità, abbiamo delle colpe”.
Angelo Corsi, capitano del Cosenza, intervistato dalla Gazzetta del Sud, ha parlato del momento che sta vivendo: “Per ora siamo un po’ limitati, chiusi in casa. Però con il preparatore atletico Pincente lavoriamo tutti i giorni. Non abbiamo grandi spazi, non tutti hanno le case di Cristiano Ronaldo, ma è comunque uno svago. Chi ha sempre vissuto di calcio soffre nel non poter faticare all’aria aperta. Chiaro che cerchiamo di limitare i danni, non potremo essere al 100% alla ripresa”.
“Sono sempre stato dell’idea che la fortuna aiuta gli audaci – ha aggiunto il difensore dei Lupi parlando della stagione – La sfortuna, gli errori arbitrali, a fine anno si pareggiano. C’è stato qualche episodio a sfavore più che quelli a sfavore. Ma l’economia di campionato dice che, se siamo in quella posizione di classifica, con una buona squadra a livello individuale, abbiamo delle colpe. Ci sono dei problemi e sta a noi cercare di inviduarli e provare a risolverli. Non sono uno che scarica la colpa agli altri”.
Sul possibile prosieguo della stagione: “Speriamo che si riprenda perché se succede, e deve avvenire in totale sicurezza, significa che il pericolo virus sarà pressoché scampato. Il calcio è fondamentale nelle nostre vite ma la salute è importante per tutti. Bruccini e D’Orazio forse si sono resi conto della situazione prima di altri. Dovevamo atterrare a Verona e ripartire da Treviso, stando in una zona rossa per due giorni. Non mi sento di giudicarli per aver scelto di non partire. In Calabria il problema ci ha toccato poco ma in quelle regioni la situazione è totalmente diversa. Non ci sono strascichi, è una decisione che abbiamo rispettato. Tra l’altro li conosco benissimo, sono persone sempre disponibili, che tengono al Cosenza. E’ difficile dire chi abbia preso la decisione giusta, se chi è rimasto o chi è partito”, ha concluso Corsi.
