Le società di serie A pensano a come attrezzarsi in vista della ripresa degli allenamenti per il prossimo 4 maggio, mentre in Serie B si rimane in attesa delle decisioni ma comunque c’è da farsi trovare pronti. Costi esorbitanti
È difficile, allo stato attuale, che i club del campionato di Serie B possano seguire lo stesso protocollo che toccherà ai club della massima serie in questo periodo di emergenza Coronavirus. Non sarà facile gestire il gruppo di lavoro da mandare in ritiro. Un gruppo formato da calciatori, staff tecnico, medici, fisioterapisti, magazzinieri e personale più a stretto contatto con i tesserati.
Nel caso del Cosenza si parla di circa 50 persone in tutto. Considerando che ai 25 calciatori della rosa, se ne aggiungono una decina tra staff tecnico, sanitario e magazzinieri. Quindi il team manager Kevin Marulla, il direttore sportivo Stefano Trinchera e i componenti dell’area Comunicazione. A questi andranno ad aggiungersi alcuni giovani della formazione Primavera da aggregare alla prima squadra.
Ci sarebbe da capire se necessiterà anche un vice allenatore (al momento potrebbe esserci Di Cuonzo già considerato in organico ma non è da escludere che Occhiuzzi possa portarsi un uomo di sua fiducia, oppure un tecnico del settore giovanile visto che la loro attività è ormai terminata) e un medico da affiancare al dottore Nino Avventuriera.
Tutti insieme dovranno isolarsi in una struttura alberghiera (potrebbe essere l’Italiana Hotels di via Panebianco a Cosenza, che già ospita i ritiri pre partita e comunque dal punto di vista logistico il più vicino allo stadio dove si svolgeranno gli allenamenti). Infatti il club rossoblu non dispone né di un centro sportivo, né di una foresteria. Oltre al protocollo medico-sanitario da seguire. Un costo troppo oneroso per la maggior parte dei club di Serie B, considerato che si parla di circa un mese di ritiro…