A gazzettaregionale.it il direttore sportivo rossoblu parla di futuro: “Le ambizioni ci sono e le sensazioni che si respirano in Serie A sono difficilmente eguagliabili”
Stefano Trinchera, 46 anni compiuti lo scorso 10 gennaio, nella lunga intervista rilasciata al portale laziale gazzettaregionale.it ha parlato anche di futuro. E di Cosenza, ovviamente, club con il quale ha un contratti in scadenza a giugno 2021. “Passerò qui un’altra stagione lavorando per vedere come rimetterci in sesto. Le ambizioni ovviamente ci sono, come è normale che sia. L’obiettivo è quello di arrivare più in alto possibile; ho percorso tutte le categorie e credo che le sensazioni che si respirano in Serie A sono difficilmente eguagliabili. Lì si vivono emozioni incredibili, ogni giorno”.
Il direttore sportivo rossoblu alla domanda di Valerio Cianfanelli sui ricordi che porta dentro con più affetto, ne ha citati due ed entrambi legati alla squadra della sua città, il Lecce. “Da calciatore non dimenticherò mai l’esordio in Serie A. Era il 1993, la prima di campionato: Lecce-Milan. Scesi in campo di fronte a quasi 40 mila spettatori. Ricordo quella bolgia come ieri. Prima della gara Nedo Sonetti (Tra le altre anche ex allenatore del Cosenza, ndr) mi disse di marcare Papin… gli risposi che ero pronto, ma in realtà mi tremavano le gambe. Per quanto riguarda la carriera dirigenziale – ha concluso Stefano Trinchera – invece direi il ritorno al Lecce. E’ stato un vero e proprio ritorno a casa per me, è la squadra per cui ho sempre tifato ed è stato motivo di grande orgoglio”.
